GRIDO D'ALLARME

Incendio al Viridea di San Martino: muoiono alcuni rettili. LAV: “Tragedia annunciata”

“Vittime non solo delle fiamme, ma di logiche commerciali. Gli animali non devono essere rinchiusi nei negozi”

Incendio al Viridea di San Martino: muoiono alcuni rettili. LAV: “Tragedia annunciata”

Un incendio nel reparto animali del Viridea di San Martino Siccomario ha causato la morte di alcuni rettili e la chiusura temporanea dell’area. La LAV denuncia la tragedia come conseguenza della presenza di animali vivi nei negozi, chiedendo controlli e una riflessione sul commercio di esseri viventi come merce.

(Foto di copertina: le gabbie interessate dall’incendio)

Incendio al Viridea

Un incendio ha colpito domenica 5 ottobre 2025 il Viridea di San Martino Siccomario. Come riportato in un comunicato diffuso dalla LAV, le fiamme, propagatesi rapidamente nel reparto dedicato agli animali vivi, hanno distrutto le teche e sprigionato fumo tossico che ha reso impossibile la sopravvivenza di alcuni rettili.

Il pronto intervento dei Vigili del Fuoco ha permesso di domare il rogo e salvare molti esemplari, ma per altri non c’è stato nulla da fare. L’area interessata è stata immediatamente chiusa per consentire i rilievi.

Una gabbia di animali al centro Viridea

LAV: “Una tragedia evitabile”

“Quanto accaduto è l’ennesima, tragica dimostrazione di quanto sia inadeguata la presenza di animali vivi negli esercizi commerciali”, denuncia Giulia Giambalvo, dell’area animali esotici della LAV.

La portavoce sottolinea come l’episodio confermi i rischi a cui sono esposti gli animali rinchiusi in negozi e garden center:

“Se non fossero stati confinati in un esercizio commerciale, oggi sarebbero vivi. È eticamente sbagliato e pericoloso trattare esseri viventi come merce”.

Una gabbia di animali al centro Viridea

Non un caso isolato

Non si tratta del primo episodio che solleva dubbi sulla gestione degli animali nel punto vendita di San Martino Siccomario. Nel luglio 2024, infatti, la sede LAV Oltrepò Pavese era già intervenuta a seguito di un guasto all’impianto di condizionamento che aveva messo in difficoltà diversi animali per il caldo.

“Non possiamo più parlare di semplici problemi gestionali – spiegano dall’associazione – ma di una logica commerciale che mette in secondo piano il benessere degli animali”.

Ogni anno, milioni di animali esotici vengono venduti in Italia come oggetti decorativi o curiosità da esporre in casa. Privati della libertà, confinati in gabbie e teche, vivono in spazi inadeguati e lontani dai loro habitat naturali. In caso di emergenze come un incendio, la loro condizione si trasforma in una condanna a morte: senza vie di fuga, restano vittime indifese di un sistema che li considera soltanto prodotti da vendere.

Le norme esistono, ma non bastano

Il Decreto Legislativo 135/2022, promosso anche grazie all’impegno di LAV, vieta l’importazione di animali selvatici catturati in natura. Una conquista importante, ma insufficiente a fermare il commercio legale di animali esotici.

“Episodi come quello di San Martino Siccomario devono essere un campanello d’allarme – sottolinea Giambalvo – perché non si tratta di incidenti inevitabili, ma del risultato prevedibile di un sistema sbagliato”.

Le richieste di LAV

LAV ha inviato richieste ufficiali ad ATS Pavia, Carabinieri Forestali, Vigili del Fuoco e Comune di San Martino Siccomario per conoscere le condizioni degli animali superstiti e assicurarsi che vengano svolti tutti i controlli necessari.

“La sensibilità delle persone è in crescita – afferma Jennifer Ravetta, responsabile LAV Oltrepò Pavese – molti cittadini ci hanno contattato per chiedere aggiornamenti e manifestare solidarietà. È la prova che cresce il desiderio di vedere gli animali rispettati e non trattati come oggetti”.

L’associazione invita a trasformare l’indignazione in scelte concrete. Come non acquistare animali nei negozi per non alimentare il commercio che li condanna alla sofferenza.

“Ogni incendio, ogni gabbia, ogni vita spezzata – conclude LAV – ci ricorda che è tempo di cambiare direzione: gli animali non sono merci, ma esseri viventi che meritano tutela e rispetto”.