Il Tar ferma la Superstrada Vigevano-Malpensa
I giudici hanno evidenziato una serie di irregolarità di carattere tecnico.
La Superstrada Vigevano-Malpensa non s’ha da fare: la delibera del Cipe del 28 febbraio 2018 che dava il via libera al finanziamento da 220 milioni da parte del Ministero si è infatti infranta contro il pronunciamento dei giudici della seconda sezione del Tar.
Una opera discussa
La Superstrada che avrebbe dovuto collegare Vigevano a Malpensa ha quindi subìto un brusco stop. I giudici nel loro pronunciamento di venerdì 31 gennaio 2020 hanno ravvisato alcune irregolarità di carattere tecnico, originate in particolare dalle discrepanze tra il progetto preliminare e quello definitivo.
Chi esulta per lo stop
Una decisione che ha fatto esultare il variegato fronte del “no” al progetto, in primis i Comuni di Cassinetta e di Albairate, Città metropolitana, il Parco del Ticino, il Parco Agricolo sud Milano che del ricorso al Tar erano stati i promotori a seguito di una lunga battaglia per contrastare un’opera considerata troppo impattante per il territorio e non risolutiva dei problemi di traffico. Una prima vittoria del fronte del “no” c’era stata a luglio quando la Commissione di Valutazione Impatto Ambientale del ministro dell’Ambiente aveva espresso sull’intervento un parere negativo, sulla scia di una richiesta della Commissione Europea.
E chi invece si dispera
La decisione, invece, assume contorni negativi per gli amministratori dei Comuni che fino a oggi si sono battuti per la realizzazione della Superstrada per Malpensa: poche settimane fa i sindaci di Vigevano, Abbiategrasso, Robecco sul Naviglio e Magenta avevano incontrato a Roma il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli per ribadire quanto l’opera fosse necessaria per la viabilità del territorio. Ora Anas potrebbe decidere di impugnare la sentenza.