All’Università di Pavia si celebra il 60° anniversario del reattore di ricerca TRIGA Mark II del LENA, simbolo della ricerca nucleare italiana. In programma il 14 novembre 2025 un evento che unisce scienza, formazione e arte, con incontri, visite guidate e l’inaugurazione di un’opera di Stefano Bressani.
Il reattore nucleare TRIGA Mark II compie 60 anni
Sessant’anni fa, il 15 novembre 1965, il Reattore di Ricerca TRIGA Mark II del Laboratorio Energia Nucleare Applicata (LENA) dell’Università di Pavia raggiungeva la sua prima “criticità”, ovvero l’accensione. Da allora, questo impianto rappresenta un punto di riferimento per la ricerca scientifica e la formazione nel campo dell’energia nucleare.
Come riportato in un comunicato stampa, oggi è uno dei soli cinque reattori ancora autorizzati in Italia e continua a essere un esempio di tecnologia sicura, versatile e orientata alla promozione delle discipline nucleari.
Un laboratorio di formazione e divulgazione
Il LENA svolge da decenni un ruolo fondamentale non solo nella ricerca, ma anche nella didattica e nella divulgazione scientifica. Ogni anno, numerosi studenti universitari e delle scuole superiori visitano l’impianto per comprendere da vicino i principi e le applicazioni dell’energia nucleare.
L’obiettivo dell’anniversario è proprio quello di valorizzare questa funzione educativa e il contributo del laboratorio allo sviluppo delle scienze e delle tecnologie in ambito energetico.

L’evento in programma
Le celebrazioni per il sessantesimo anniversario si terranno venerdì 14 novembre 2025, a partire dalle ore 10, presso l’Aula 4 del Polo Didattico di Ingegneria (via A. Ferrata 1). L’incontro vedrà la partecipazione di esperti provenienti dal mondo accademico, scientifico e istituzionale:
- Marco Ricotti (Politecnico di Milano – CIRTEN)
- Silvia Scarpato (ISIN)
- Giovanna Pepe (Policlinico San Matteo)
- Massimiliano Clemenza (INFN Milano)
- Franco Cioce (Museo della Radioattività)
- Vladimir Radulović (ENEEP)
- Nicoletta Protti (Università di Pavia – Master in Radioprotezione)
Nel pomeriggio, dalle ore 14:30, studenti e ricercatori potranno partecipare a visite guidate presso il laboratorio LENA di via Aselli 41, per osservare da vicino le attività di ricerca e sperimentazione.
“Blue Power Humanity Connection”
A sottolineare il legame tra scienza e creatività, durante l’evento verrà inaugurata l’opera “Blue Power Humanity Connection” dell’artista pavese Stefano Bressani, che resterà in modo permanente all’ingresso del laboratorio.
Realizzata con la tecnica della Scultura Vestita, l’opera si ispira alla luce blu del reattore – quella della radiazione di Cherenkov – trasformandola in simbolo di connessione tra energia e umanità.
“L’arte può trasformare ciò che spaventa in ciò che illumina”, commenta Bressani, sintetizzando lo spirito di un evento che unisce memoria, innovazione e cultura.
Il Laboratorio Energia Nucleare Applicata è oggi diretto dal dottor Andrea Salvini, mentre il Comitato Tecnico Scientifico è presieduto dalla professoressa Francesca Ballarini del Dipartimento di Fisica dell’Università di Pavia.

Il reattore
Sul finire degli anni ’50 l’Università di Pavia poteva contare su un gruppo di ricerca di radiochimica fra i più all’avanguardia nel panorama nazionale e internazionale. Questo gruppo, guidato da Mario Rollier, installò presso l’Area di Radiochimica del Dipartimento di Chimica Generale, un complesso nucleare sottocritico (SM1). Con questa strumentazione condussero ricerche di interesse internazionale, ma ben presto ci si rese conto che i flussi del campo neutronico di SM1 erano troppo bassi per consentire l’ulteriore passo in avanti delle attività di ricerca. Nacque allora l’esigenza e l’idea di dotare l’Ateneo di una macchina capace di flussi neutronici più elevati, di interesse nel settore non solo della radiochimica, ma anche della fisica nucleare, produzione di radioisotopi e test dei materiali. Nel dicembre del 1962 venne acquistato un reattore di ricerca TRIGA Mark II della potenza nominale in regime stazionario di 250 kW con la ditta fornitrice americana General Atomic. Venne quindi creato il Laboratorio Energia Nucleare Applicata. Fin dalla sua nascita, caratteristica peculiare del LENA fu quella di gestire le apparecchiature che ne costituivano la dotazione, in particolar modo il reattore, organizzando il funzionamento in modo che esso potesse costituire uno strumento di ricerche, di studio e di applicazione a richiesta degli istituti dell’Ateneo Pavese, ma anche di altri enti di ricerca pubblici e privati. Nel luglio del 1963 venne completato il primo rapporto, contenente un’attenta analisi dei fattori ambientali del luogo in cui sarebbe stato poi installato il reattore, che venne inviato all’ente di controllo CNEN (Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare). Nel novembre del 1963 iniziarono i lavori per la costruzione dell’edificio e nei primi mesi del 1964 la stesura del Rapporto Finale di Sicurezza, contenente una descrizione dettagliata degli impianti ausiliari ed una analisi dei rischi derivanti dall’esercizio del rettore. Nella sua forma finale il rapporto fu inviato a CNEN nel luglio 1964. Nel novembre 1964 iniziarono i lavori per la costruzione dello schermo biologico e il montaggio delle parti meccaniche. Nei giorni 20 e 28 ottobre 1965 arrivò a Pavia, in due carichi separati, il combustibile nucleare. Nei primi giorni di novembre il CNEN autorizzò a caricare il combustibile nucleare nel nocciolo. Il caricamento del combustibile iniziò la mattina di lunedì 15 novembre 1965 e la prima criticità venne raggiunta alle ore 19:32, alla potenza di 0.75 W. Solo alcuni giorni dopo, il 20 novembre 1965 il reattore raggiunse la massima potenza di 250 kW in regime stazionario. A Pavia si era appena accesa la fiaccola della luce Cherenkov che a tutt’oggi, a distanza di quasi 50 anni, illumina il nocciolo del TRIGA ad ogni criticità superiore ai 100 kW, e, nel suo piccolo il nucleare italiano.
Per approfondimenti: lena.unipv.it – +39 0382 987 300 – info.lena@unipv.it
LENA – Laboratorio di Energia Nucleare Applicata, Università di Pavia – Via Aselli 41, Pavia