ECCELLENZA IN CUCINA

I ristoranti stellati che hanno chiuso nel 2023-2024, uno anche a Pavia

Concorrenza, costi elevati e la ricerca di nuovi progetti possano spingere anche i più affermati chef a rivedere i propri piani

I ristoranti stellati che hanno chiuso nel 2023-2024, uno anche a Pavia
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Anche la ristorazione stellata italiana non è immune da chiusure e cambiamenti: ecco i ristoranti che hanno abbassato la saracinesca, tra loro anche uno con sede a Pavia.

I ristoranti stellati che hanno chiuso

Anche il panorama della ristorazione stellata in Italia è stato segnato da numerosi cambiamenti nel 2023-2024, con chiusure e trasferimenti che hanno coinvolto alcuni dei nomi più noti della gastronomia. La Guida Michelin, celebrata a Modena per la sua settantesima edizione, ha tracciato un bilancio dei cambiamenti, riflettendo sulle difficoltà economiche e logistiche che i ristoratori hanno dovuto affrontare, tra aumento dei costi e la scarsità di personale qualificato.

Tra le storie più rilevanti, emergono anche alcuni importanti cambiamenti che coinvolto la città di Pavia, con chiusure e ristrutturazioni che non hanno lasciato indifferenti i gourmand.

Uno anche a Pavia

A Pavia, infatti, c'è da segnalare la chiusura temporanea del ristorante "Lino" sotto la guida dello chef Andrea Ribaldone. La chiusura, come si legge sul sito, è "una pausa per rinnovarsi", ossia per lavori di ristrutturazione. Ribaldone ha infatti rassicurato i suoi clienti, affermando che l’intenzione è quella di riaprire al più presto, mantenendo l'alto livello gastronomico che ha contraddistinto il locale. Nel frattempo, il Bistrot della stessa insegna rimarrà operativo.

Una delle chiusure più significative in Lombardia è anche quella del ristorante "Vitium" di Crema, guidato dallo chef Michele Minchillo, che ha deciso di chiudere il suo locale a causa della scarsa risposta della clientela. La difficoltà di conquistare un pubblico più vasto e la sfida di mantenere la stella Michelin in un contesto economico complicato sono stati fattori determinanti.

Oltre a questi esempi, numerosi altri ristoranti stellati in Lombardia e in Piemonte hanno chiuso o cambiato rotta, a partire dal "Bistrot" di Cannavacciuolo a Novara, fino alla trasformazione dell’ex "Spazio 7" di Torino, che non ha mai trovato la giusta dimensione. A Genova, il ristorante "Orto by Jorg Giubbiani" ha cessato l'attività mentre, sempre in Liguria, la "Locanda Tamerici" ad Ameglia ha visto la fine del suo ciclo, con lo chef Mauro Ricciardi che ha deciso di proseguire la sua carriera alla "Locanda dell’Angelo", mantenendo una stella Michelin.

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"Lino" Ristorante e Bistrot a Pavia

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"Lino" Ristorante e Bistrot a Pavia

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"Lino" Ristorante e Bistrot a Pavia

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"Lino" Ristorante e Bistrot a Pavia

Concorrenza, costi e nuovi progetti

Questi cambiamenti nel settore della ristorazione stellata evidenziano come la concorrenza, i costi elevati e la ricerca di nuovi progetti possano spingere anche i più affermati chef a rivedere i propri piani. Nonostante le difficoltà, la passione per la cucina di qualità e l’innovazione non sembra fermarsi, con nuovi progetti che potrebbero emergere nei prossimi anni, pronti a stupire e ad arricchire ulteriormente la gastronomia italiana.

In conclusione, mentre le chiusure e le trasformazioni sono inevitabili in un settore così competitivo, l’eccellenza culinaria italiana continua a rimanere una delle sue carte vincenti. Per Pavia, la speranza è che la ristrutturazione di "Lino" porti nuovi impulsi alla scena gastronomica cittadina.

Commenti
Tealdo Tealdi

Se non integrano i loro guadagni con pubblicità televisiva o altro, non riescono a sopravvivere, ho visitato e recensito molti ristoranti stellati anche all'estero e per mantenere il livello voluto, i costi sono pazzeschi, dalla tovaglia stirata sul tavolo, ai bicchieri lavati con detersivi speciali, mi ricordo che al Cocodrille di Strasburgo mi disse il proprietario di allora: Porti un amico, che altrimenti diventa una serata triste, il migliore Alain Ducasse a Montecarlo, ricordo ancora la poelé di verdura, sono passati 20 anni, ma non la dimentico.

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