"Giuliano Ravizza, una vita per Pavia": un documentario racconta la figura del grande imprenditore pavese
Un affettuoso ed emozionante omaggio a un grande protagonista della moda negli anni Settanta e Ottanta, a 30 anni dalla sua scomparsa
Giuliano Ravizza, una vita per Pavia: la figura del grande imprenditore e filantropo pavese raccontata in un documentario a 30 anni dalla sua scomparsa. Anteprima al Teatro Fraschini di Pavia domenica 11 dicembre 2022 ore 20.30.
"Giuliano Ravizza, una vita per Pavia"
Il brand Annabella e il jet set internazionale, la passione per lo sport con il Pavia calcio in serie B e il basket in serie A, i giorni drammatici del rapimento: c’è la storia recente di Pavia e un ampio tratto di storia imprenditoriale italiana nel documentario “Giuliano Ravizza, una vita per Pavia”, dedicato al visionario imprenditore e filantropo pavese a 30 anni dalla sua scomparsa.
Un affettuoso ed emozionante omaggio a un grande protagonista della moda negli anni Settanta e Ottanta, prodotto da Didi Gnocchi per 3D Produzioni, con la regia di Beatrice Corti, che verrà proiettato in anteprima domenica 11 dicembre 2022 al Teatro Fraschini di Pavia, con ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Per info e prenotazioni: www.giulianoravizza.it/
Il racconto della sua vita, ispirato all’autobiografia “Dentro una vita” (Rusconi editore, 1990) scritta con il giornalista Roberto Alessi, testimonia non solo la sua abilità di imprenditore ma anche l’amore per la sua città, per la sua famiglia e il suo impegno nel sociale.
Nel film, della durata di circa 50 minuti, le testimonianze di amici, imprenditori e giornalisti che l’hanno conosciuto e immagini estratte dagli archivi aziendali e di famiglia.
La voce narrante è quella di Luca Ward (doppiatore di Russell Crowe nel Gladiatore). L’immagine della locandina è tratta da un’opera dell’artista Marco Lodola.
Giuliano Ravizza e Mike Bongiorno
Giuliano Ravizza con Alain Delon
Giuliano Ravizza
Amatissimo dai pavesi, il “Dottore” - come lo chiamavano i suoi concittadini incontrandolo la domenica in sella alla sua bicicletta - è stato una figura chiave per l’imprenditoria italiana. Laureato in Medicina a Pavia, nel 1955 abbandonò la professione medica per portare avanti la sartoria di famiglia. Al ritorno da un viaggio negli Stati Uniti, ebbe l’idea di coniugare alta sartoria e pret-a-porter, affiancando ai negozi di famiglia un innovativo grande magazzino (“La Tex”) sull’esempio degli store americani e poi creando nel 1963 la Boutique Annabella, nome ispirato al popolare settimanale di moda, ideato proprio con l’amico editore Angelo Rizzoli.
Grazie alla sua abilità nel marketing e al suo spirito pionieristico, il brand Annabella conobbe il successo internazionale e diventò un marchio-moda di riferimento prima per il mondo del cinema, poi per la televisione, facendo conoscere la città di Pavia in tutto il mondo.
Dal palco del Festival di Sanremo ai set di Cinecittà e Hollywood, Giuliano Ravizza diventò un riconosciuto ambasciatore del made in Italy.
Nel 1970 le sue creazioni sfilarono alla prima del film La caduta degli dei di Luchino Visconti, e il 7 dicembre dello stesso anno alla Scala, per la tradizionale serata di Sant'Ambrogio, con in platea Maria Callas.
All’atelier di piazza Vittoria si presentavano interpreti bellissime e famose, icone di stile, tra cui Gina Lollobrigida, Lea Massari, Sylva Koscina, Virna Lisi, Milva, Brigitte Nielsen e uomini di spettacolo, quali Domenico Modugno, Lucio Dalla, Walter Chiari.
Celebre il sodalizio con Mike Bongiorno negli anni Ottanta, nel decennio che vide Franco Zeffirelli girare un celebre spot con Jerry Hall e poi la star francese Alain Delon, al fianco di una giovanissima Monica Bellucci, ricoprire il ruolo di testimonial in un nuovo tv commercial.
Nel 1981, Ravizza fu rapito dall’Anonima Sequestri calabrese. L’esperienza, che si concluse dopo 93 giorni di prigionia, lo segnò profondamente. Tuttavia al processo non si costituì parte civile e perdonò pubblicamente i suoi rapitori.
Da sempre impegnato nel sociale, fu presidente della Croce Verde Pavese dal 1977 fino alla sua morte. La sua attenzione per la comunità si espresse anche con il sostegno allo sport pavese.
Sotto la sua guida il Pavia Calcio fu promosso in Serie B al termine della stagione 1952-53. Dal 1977 al 1982 la squadra femminile del basket Annabella arrivò a sfiorare il titolo nazionale, e dal 1987 al 1890 fu presidente onorario e sponsor della squadra maschile Annabella Basket Pool negli anni indimenticabili della promozione in A2.
Il 9 ottobre del 1992 Giuliano Ravizza morì a soli 66 anni, dopo due anni di sofferenza dovuti a una grave malattia. Fino all’ultimo giorno rimase al timone della sua azienda, circondato dall’affetto della famiglia, dei suoi dipendenti e di tutta la città. A due mesi dalla scomparsa, Pavia ha intestato a Giuliano Ravizza il Palazzetto dello Sport.
Il documentario
- Regia e montaggio: Beatrice Corti
- Anno: 2022
- Durata: 50’
- Voce narrante: Luca Ward
- Fotografia: Lorenzo Giromini
- Produzione: 3D Produzioni
- Distribuzione: 3D Produzioni
Il documentario “Giuliano Ravizza – Una vita per Pavia” racconta la storia dell’uomo, del visionario imprenditore e filantropo che ha legato il proprio nome, e quello di Pavia, ai successi internazionali della propria azienda, la pellicceria Annabella.
La narrazione prende spunto, come già detto, dal libro autobiografico “Dentro una vita” (Rusconi editore, 1990) e mette in luce i vari aspetti di una personalità eclettica e umanamente ricca, l’abilità imprenditoriale e l’impegno nel sociale, offrendo nel contempo uno spaccato sociale e culturale dell’epoca.
Presidente della Croce Verde Pavese dal 1977 fino alla morte, Giuliano Ravizza promosse lo sport pavese, portando il Pavia Calcio in serie B e con la squadra di basket Annabella, prima femminile e poi maschile, in serie A.
La sera del 24 settembre del 1981 venne rapito mentre rientrava a casa. Rimase prigioniero dell’Anonima sequestri calabrese per ben 93 giorni, in condizioni disperate, incappucciato e incatenato. I segni della prigionia gli restarono marchiati sulla pelle per tutta la vita. Nonostante questo, ribadì più volte di aver perdonato i suoi carcerieri e non si costituì nemmeno parte civile al processo.
Il 9 ottobre del 1992 Giuliano Ravizza morì a soli 66 anni, dopo due anni di sofferenza dovuti a una grave malattia. Fino all’ultimo giorno rimase al timone della sua azienda circondato dall’affetto della famiglia, dei suoi dipendenti e di tutta la città. Pavia ne ha riconosciuto il valore dedicandogli il Palazzetto dello Sport a due mesi dalla scomparsa.
Ad arricchire il racconto, oltre a riprese ad hoc realizzate in prevalenza a Pavia e alle testimonianze di chi l’ha conosciuto, ci saranno foto e video di famiglia e materiale dagli archivi aziendali, oltre a materiali d’archivio provenienti da cinegiornali dell’Istituto Luce, dai programmi RAI con interviste dello stesso Giuliano Ravizza, dai telegiornali che raccontarono il sequestro del 1981.
Tra gli intervistati: Roberto Alessi, Marco Aloisio, Barbara Bandiera, Daniela Bongiorno, Simona Cagnoni, Mario Cera, Silvana Giacobini, Roberto Migliorini, Gabriele Moroni, Gaetano Rizzuto, Carlo Rossella, Gavino Sanna, Gerry Scotti, Elio Veltri.
Luca Ward è la voce narrante che accompagna il montaggio di questa produzione curata dalla “3D Produzioni”, specializzata in docufilm per cinema e tv, fondata dalla giornalista e regista pavese Didi Gnocchi.