POLEMICA

Furti a Palestro e "ronde": interviene l’ex coordinatore della Protezione Civile

Massimo Vercellino solleva dubbi sulla gestione della sicurezza e sull’operatività del gruppo comunale

Furti a Palestro e "ronde": interviene l’ex coordinatore della Protezione Civile
Pubblicato:

A seguito della pubblicazione del nostro articolo riguardante il numero di furti verificatisi nel comune di Palestro, al confine con il Piemonte, interviene Massimo Vercellino, ex coordinatore del gruppo comunale della Protezione Civile.

Le parole dell'ex coordinatore

Ecco la ricostruzione di Massimo Vercellino riguardo a quanto accaduto negli ultimi mesi:

"Sono stato nominato coordinatore del gruppo comunale di Protezione Civile di Palestro durante l’assemblea dei volontari nel settembre 2022. La mia carica aveva una durata di cinque anni. Tuttavia, con l’insediamento della nuova giunta comunale, il nuovo sindaco riteneva che spettasse all’amministrazione nominare il coordinatore, trattandosi di un gruppo comunale. In realtà, la normativa vigente prevede che la nomina sia competenza dell’assemblea dei volontari.

La giunta voleva una figura politicamente allineata. Io non ho dato le dimissioni, e nemmeno i miei colleghi, alcuni dei quali facevano parte della lista di minoranza. In Protezione Civile, però, non abbiamo mai fatto politica. Da quel momento è iniziato un vero e proprio ostruzionismo.

Ci veniva richiesto di inviare un preavviso di dieci giorni tramite PEC protocollata per ogni criticità. Ma come si può rispettare questa tempistica se, ad esempio, la notizia di un’esondazione del Sesia arriva dalla Protezione Civile regionale poche ore prima dell’evento? In quelle condizioni, non potevamo spostare i mezzi, né intervenire.

A settembre, ci è stata revocata la scheda carburante: se volevamo usare i mezzi, dovevamo farlo a spese nostre. Siamo volontari, e tutto era già a carico nostro. In più, ci hanno aperto un mezzo che doveva andare in allestimento, e a novembre non è stata effettuata la revisione biennale dell’altro mezzo. Siamo rimasti senza veicoli operativi, e durante le successive esondazioni abbiamo dovuto usare mezzi privati.

A gennaio, ho segnalato al sindaco la mancanza di una polizza assicurativa per i volontari. Siamo trattati come lavoratori dipendenti del terzo settore, ma non risultava alcuna copertura. La riunione che abbiamo convocato a fine gennaio ha portato a una discussione accesa, durante la quale abbiamo evidenziato tutte le criticità. Il sindaco ha dichiarato che non eravamo più operativi.

La giunta non ha mai approvato il nuovo regolamento regionale, che doveva essere caricato sul portale dedicato. Non hanno mai completato l’accesso all’albo volontari, né registrato il gruppo sul Registro Unico del Terzo Settore. Da gennaio, il gruppo comunale di Protezione Civile di Palestro non è più operativo. La Provincia di Pavia e il Dipartimento provinciale ne sono al corrente.

Il gruppo esiste ancora fisicamente, perché non è stato portato in consiglio lo scioglimento ufficiale. Tuttavia, non può operare. Per garantire comunque il servizio di Protezione Civile, il Comune ha stipulato una convenzione con un’associazione privata di Robbio, che ora gestisce le attività.

Nel frattempo, ci venivano richiesti servizi non di nostra competenza, come la gestione delle processioni o il supporto alla Polizia Locale. Lo facevamo per spirito di collaborazione, ma ci venivano imposte regole di ingaggio assurde, come il preavviso di dieci giorni anche per emergenze. È come chiedere ai Vigili del Fuoco di inviare una raccomandata prima di intervenire su un incendio.

Abbiamo segnalato tutto anche al nostro organismo di coordinamento volontario, perché non potevamo operare in quelle condizioni: senza carburante, senza assicurazione, e con mezzi privati. Durante le esondazioni, dovevamo raggiungere anche la frazione piemontese di Pizzarosto, dove vivono circa ottanta persone. La strada è in area golenale, e in caso di piena è completamente sommersa. L’unica via percorribile è protetta da un argine, ma anche lì serviva un mezzo sicuro e coperto da assicurazione.

I volontari si sono scoraggiati, e il gruppo è rimasto senza coordinamento. Io ho dato le dimissioni, ma non sono ancora stato cancellato dall’albo. Il mio vice, Gianpaolo Guerra, non ha dato le dimissioni ed è ancora formalmente vicecoordinatore del gruppo, che però non è operativo.

Attualmente, ci sono circa dodici o tredici volontari registrati, anche se in passato eravamo sedici. Molti non hanno completato l’accreditamento sull’albo volontario, e tutto è rimasto sospeso.

Ho contattato il comitato di coordinamento volontario, che ha promesso di inviare una comunicazione alla Prefettura per segnalare la situazione. Il Dipartimento provinciale non l’ho ancora sentito, anche perché in questi giorni sono in ferie.

Per quanto riguarda le mie dimissioni, le ho presentate ufficialmente il 31 luglio. Già da tempo non ero più operativo. Sono membro del modulo comunicazioni della colonna mobile di Pavia, che lavora in sinergia con altri enti. Essendo non operativo a Palestro e non più assicurato, ho dovuto lasciare il gruppo e passare a quello di Pavia. Tuttavia, risulto ancora registrato all’albo volontari, perché il mio nominativo non è stato cancellato. Questo impedisce al nuovo gruppo di acquisirmi formalmente, poiché non si può essere operativi in più di un’organizzazione.

La questione dei furti in paese

Continua l'ex coordinatore:

La Protezione Civile può intervenire in emergenze, ma non ha competenze sull’ordine pubblico, né può dirigere il traffico. Non abbiamo autorizzazione all’uso delle palette, né strumenti per fermare veicoli. Infine, ho pubblicato un post informativo su una pagina Facebook di Robbio, ma è stato cancellato. Non conteneva parole offensive, né contenuti inappropriati. Era un post generico sulle funzioni della Protezione Civile, ma dopo alcuni commenti è stato rimosso. Gli amministratori della pagina hanno detto che è stato l’amministratore automatico, ma è improbabile: se fosse stato inappropriato, non sarebbe stato pubblicato in primo luogo.

Il Comune di Palestro, attualmente, ha stipulato una convenzione con un’associazione privata di Protezione Civile di Robbio. Si tratta di un’associazione che opera dietro compenso, quindi il Comune paga una quota per il servizio. Tuttavia, per svolgere attività come le ronde serali, è necessaria l’autorizzazione della Prefettura e del Dipartimento provinciale di Protezione Civile. Senza questi permessi, non è possibile operare legalmente.

Inoltre, la Protezione Civile non ha competenze per svolgere attività di ordine pubblico, né per effettuare "ronde". Non abbiamo i corsi idonei, né le assicurazioni adeguate. Se un volontario venisse aggredito durante una ronda non autorizzata, non sarebbe coperto. E se, al contrario, fosse il volontario a causare un danno, le responsabilità penali e amministrative ricadrebbero su di lui. Quando svolgo servizio antincendio, lo faccio privatamente, non come Protezione Civile, e sono coperto da una certificazione professionale. Ma in divisa, non potrei farlo.

Le cosiddette ronde, quindi, non possono essere svolte da volontari in divisa o con mezzi della Protezione Civile. Solo cittadini privati, autorizzati dalla Prefettura, possono collaborare come “cittadini segnalatori”. Anche in quel caso, serve un’autorizzazione formale.

Sono stato contattato dalla minoranza consiliare. Mi è stato chiesto di partecipare per spiegare alcuni aspetti tecnici che solo chi opera nel settore conosce. Il Dipartimento provinciale è già a conoscenza della situazione.

Esisteva già un gruppo di cittadini che aveva avviato una mozione per portare la questione in Prefettura e chiedere l’autorizzazione alle ronde. Tuttavia, questa iniziativa è stata bloccata dalla nuova azione del sindaco. So che è stata avviata anche una raccolta firme per chiedere maggiore sicurezza.

Per quanto riguarda la Protezione Civile comunale di Palestro, il gruppo esiste fisicamente ma non è operativo. Da gennaio, non abbiamo più i mezzi, né le chiavi. Ci è stato richiesto di riconsegnare tutto, ma non ho potuto recuperare neanche il mio materiale personale. Il modulo di mantenimento, che doveva essere presentato al Dipartimento provinciale per dichiarare lo stato del gruppo, non è mai stato inviato."