SICUREZZA

Dopo l'addio al taser per i Vigili di Pavia arriva il bolawrap, la pistola spara lacci

Un nuovo strumento che lancia un laccio che si avvolge intorno alle gambe o al tronco della persona da immobilizzare

Dopo l'addio al taser per i Vigili di Pavia arriva il bolawrap, la pistola spara lacci
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Un nuovo strumento che lancia un laccio che si avvolge intorno alle gambe o al tronco della persona da immobilizzare

A Pavia arriva il bolawrap

Il Comune di Pavia ha deciso di abbandonare l’uso del taser, un dispositivo ritenuto pericoloso per via dell’elevata scarica elettrica emessa, e di adottare al suo posto il bolawrap. Questo nuovo strumento lancia un laccio che si avvolge intorno alle gambe o al tronco della persona da immobilizzare, garantendo così un intervento meno rischioso per la salute. La scelta è stata approvata settimana scorsa dalla giunta, e il piano prevede la dotazione di almeno sei dispositivi per la polizia locale.

Come funziona

Il bolawrap, simile al taser come strumento di contenimento da remoto, si distingue per il suo funzionamento: invece di scaricare un impulso elettrico, lancia un laccio in kevlar lungo due metri e mezzo, dotato di ancorette con uncini alle estremità. Questo laccio, proiettato alla velocità di circa 160 metri al secondo grazie a una cartuccia calibro 380, si avvolge attorno al soggetto, limitandone i movimenti senza effetti dannosi per l’organismo.

Un laser verde guida la mira, fungendo anche da deterrente visivo, e consente agli operatori di immobilizzare il soggetto da una distanza tra i 3 e gli 8 metri. 

L'assessore alla Polizia locale, Rodolfo Faldini, ha evidenziato i vantaggi del bolawrap rispetto al taser, spiegando che quest’ultimo, con il suo potente impulso elettrico, può comportare gravi rischi per la persona colpita, soprattutto in caso di patologie preesistenti o impianti come pacemaker. Al contrario, il bolawrap offre un contenimento temporaneo senza pericoli significativi per la salute.

L'assessore alla sicurezza del Comune di Pavia, Rodolfo Faldini

Il caso taser a Pavia

In Italia, il primo utilizzo di questo strumento è avvenuto a Bolzano, seguito dall’adozione in altre città, tra cui Genova e Parma. A Pavia, la scelta di abbandonare il taser è stata parte di una politica di discontinuità rispetto alla precedente amministrazione di centrodestra, che ne aveva promosso l’uso. In passato, infatti, il Comune aveva ricevuto in dotazione due taser, i cui costi di munizioni e formazione erano stati coperti grazie a un accordo con l'azienda fornitrice. Con il cambio di amministrazione, l’assessorato alla Polizia locale è passato dalla Lega a “Facciamo centro”, con Faldini al comando, e subito si è deciso di interrompere l’utilizzo del taser.

Questa scelta ha sollevato polemiche, specie da parte della Uil, con proteste e scioperi tra le fila della polizia locale, che vedevano il taser come uno strumento di difesa fondamentale per garantire la sicurezza degli agenti in situazioni difficili. Tuttavia, l'amministrazione del sindaco Michele Lissia è rimasta ferma sulla decisione, preferendo il bolawrap come alternativa più sicura e meno invasiva per affrontare interventi di contenimento.

(Foto di copertina: Uilpa Polizia Penitenziaria)

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