A giugno la tratta Milano-Mortara-Alessandria ha registrato ritardi e soppressioni oltre i limiti, attivando il bonus risarcimento per i pendolari. Critiche sul nuovo sistema Trenord, che richiede la richiesta dell’indennizzo e non lo assegna più automaticamente.
Disservizi sulla Milano-Mortara
La Milano-Mortara-Alessandria torna a essere tra le linee più problematiche della Lomellina. Dopo qualche mese di “tregua” il sistema di calcolo dei disservizi di Trenord ha rilevato che la linea non ha rispettato i parametri previsti dall’accordo con la Regione. Di conseguenza, i pendolari hanno diritto al bonus risarcimento.
Anche la tratta Alessandria-Pavia-Milano ha registrato performance simili, con ritardi e soppressioni che superano la soglia stabilita.
I numeri dei ritardi
A giugno, sulla Milano-Mortara 140 treni su 1.331 hanno registrato ritardi superiori ai 15 minuti o sono stati soppressi parzialmente, con un indice di disservizio pari a 10,49. Sulla Alessandria-Pavia-Milano, invece, i treni irregolari sono stati 410 su 3.910, con indice 10,52.
Trenord sottolinea che “per il servizio erogato a giugno ha inciso lo sciopero del 16, che ha causato la soppressione di circa 1.400 corse”. Tra le altre cause dei ritardi, l’azienda cita invece “problemi ai convogli”.
Il punto di vista dei pendolari
Nonostante il bonus, i viaggiatori lamentano che la situazione reale non è migliorata.
“La Milano-Mortara-Alessandria, dopo aver sfiorato per mesi la maturazione dell’indennizzo, a giugno 2025 lo ha “finalmente” centrato: seconda volta in 18 mesi. Con i parametri precedenti l’indennizzo sarebbe maturato quasi tutti i mesi”, commenta Franco Aggio, presidente dell’associazione Mi.Mo.Al., che rappresenta i pendolari della linea.
Da un anno e mezzo, infatti, il sistema di calcolo è stato modificato: il riconoscimento dell’indennizzo non è più automatico, ma va richiesto, una novità che ha suscitato malumore tra i viaggiatori.