Sanità

Cure non urgenti, attese fino a 13 ore al Pronto Soccorso del San Matteo

Una situazione denunciata dai sindacati, che hanno segnalato picchi di attesa così lunghi soprattutto per i pazienti classificati con codici di priorità meno critici.

Cure non urgenti, attese fino a 13 ore al Pronto Soccorso del San Matteo
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I pazienti non urgenti costretti ad aspettare anche 13 ore per essere visitati al Policlinico San Matteo: è quanto denunciato dai sindacati. Una situazione dovuta alla modifica del cambio di classificazione dei pazienti.

Cure non urgenti: attese fino a 13 ore

Le modifiche ai codici di priorità presso il pronto soccorso del Policlinico di Pavia stanno avendo un impatto significativo sui tempi di attesa, portando alcuni pazienti a dover aspettare fino a 13 ore per ricevere cure mediche. Una situazione denunciata dai sindacati, che hanno segnalato picchi di attesa così lunghi soprattutto per i pazienti classificati con codici di priorità meno critici.

In particolare Roberto Gentile, segretario regionale di Fials, ha dichiarato: "Lunedì abbiamo toccato picchi di 13 ore per i codici meno critici, con una sessantina di persone in pronto soccorso."

Tempi di attesa prolungati che non solo colpiscono i pazienti ma mettono sotto pressione anche il personale sanitario, esposto all'insofferenza delle persone in attesa, che in alcuni casi può sfociare in aggressività.

Le modifiche al sistema di classificazione dei pazienti sono state implementate a fine settembre al fine di adeguarle alle direttive ministeriali. Tuttavia, secondo i sindacati, questo cambiamento ha portato a un rallentamento dei tempi, soprattutto durante i periodi di afflusso massiccio di pazienti, come accaduto lo scorso lunedì.

"In fase di rodaggio"

Stefano Perlini, primario del pronto soccorso del San Matteo, ha spiegato che il nuovo sistema privilegia i casi più urgenti, il che comporta tempi di attesa più lunghi per coloro con una priorità inferiore. Ha anche sottolineato che si tratta di un sistema ancora in fase di rodaggio.

I sindacati hanno espresso preoccupazione per il sovraffollamento e le difficoltà del personale nel gestire questa situazione e hanno scritto al San Matteo chiedendo un incontro per affrontare il problema.

Alberto Ambrosio, direttore sanitario del Policlinico, ha spiegato che il pronto soccorso sta attraversando una fase di transizione e che a fine mese verrà implementata un'applicazione informatica per migliorare la comunicazione tra i reparti e il pronto soccorso.

Volontari e nuovi medici

Tuttavia, la crescente affluenza di pazienti non urgenti al pronto soccorso rimane una sfida. Nella provincia di Pavia, entreranno in servizio volontari di associazioni per assistere i pazienti, soprattutto anziani, durante l'attesa. Inoltre, verranno inseriti nuovi medici per affiancare il personale esistente.

Non più codici ma colori

Il nuovo sistema di priorità per classificare i pazienti, dal più urgente al meno grave, è stato adottato in Regione Lombardia a partire dalla fine dello scorso mese di settembre.

La modifica prevede il passaggio da 4 a 5 codici per l'accesso al Pronto Soccorso che non sono più contraddistinti da colori (bianco, verde, giallo e rosso) ma da un codice che segue una progressione numerica: 1-2-3-4-5.

In buona sostanza, il quadro che si prospetta a operatori e "pazienti" è ora questo:

  • emergenza: ingresso immediato
  • urgenza indifferibile: tempo massimo di attesa 15 minuti
  • urgenza differibile: tempo massimo di attesa 60 minuti
  • urgenza minore: tempo massimo di attesa 120 minuti
  • non urgenza: tempo massimo di attesa 240 minuti

Ad oggi però sembra che il nuovo sistema modificato per migliorare la gestione delle urgenze, abbia portato a tempi di attesa più lunghi per i pazienti meno gravi. Il Policlinico di Pavia sta lavorando per migliorare la comunicazione con i familiari dei pazienti attraverso l'implementazione di un'applicazione in grado di informare in tempo reale sul percorso del paziente all'interno dell'ospedale.

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