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Coldiretti Pavia: “Difendere il riso italiano dalla concorrenza sleale asiatica”

Garavaglia: “Necessarie clausole efficaci contro l'import senza dazi che minaccia l’intera filiera risicola”

Coldiretti Pavia: “Difendere il riso italiano dalla concorrenza sleale asiatica”

Coldiretti Pavia lancia l’allarme per l’invasione di riso asiatico a dazio zero che minaccia i produttori italiani, chiedendo all’UE una clausola di salvaguardia automatica. La misura servirebbe a sospendere le agevolazioni tariffarie e proteggere qualità e standard produttivi del riso nazionale.

Riso italiano a rischio

Un’ondata di riso proveniente da Cambogia e Myanmar sta travolgendo il mercato europeo, mettendo in seria difficoltà i produttori italiani. È l’allarme lanciato da Coldiretti Pavia, insieme a Coldiretti nazionale e Filiera Italia, che chiedono all’Unione Europea di inserire una clausola di salvaguardia automatica nella prossima revisione del Sistema delle Preferenze Generalizzate (SPG), così da tutelare concretamente il comparto risicolo nazionale.

Nell’ultima campagna commerciale, spiegano da Coldiretti, le importazioni di riso asiatico a dazio zero sono aumentate del 10% rispetto all’anno precedente.

“Oggi oltre il 60% del riso importato in Italia gode di dazi agevolati – denuncia Silvia Garavaglia, presidente di Coldiretti Pavia – È concorrenza sleale nei confronti delle nostre aziende, che rispettano standard qualitativi e ambientali molto più rigorosi rispetto a quelli dei Paesi extraeuropei”.

Silvia Garavaglia (Presidente Coldiretti Pavia)

Pesticidi vietati in Europa

A preoccupare Coldiretti non è solo la quantità del riso importato, ma anche la qualità.

“Nei campi asiatici si utilizza ancora il triciclazolo, un pesticida potente e vietato nell’Unione Europea – sottolinea Garavaglia – Solo grazie alla nostra azione siamo riusciti a bloccare il tentativo della Commissione europea di innalzare il limite di residui consentiti da 0,01 a 0,09 mg/kg”.

Una decisione che, secondo Coldiretti, avrebbe messo ulteriormente a rischio la salute dei consumatori europei e penalizzato le aziende italiane che operano nel pieno rispetto delle regole.

Le richieste

Coldiretti chiede che la clausola di salvaguardia venga attivata automaticamente ogni volta che le importazioni superano soglie considerate sostenibili, calcolate sulla media degli ultimi dieci anni. A questa misura dovrebbe seguire la sospensione delle agevolazioni tariffarie per almeno dodici mesi, tempo necessario a riequilibrare il mercato.

“L’attuale livello dei dazi non è sufficiente a proteggere i produttori italiani – spiega l’associazione – Servono strumenti più rapidi ed efficaci per evitare crisi strutturali nel settore”.

“Senza reciprocità non si va da nessuna parte: dobbiamo proteggere non solo i produttori, ma anche i consumatori italiani da prodotti che non rispettano i nostri standard qualitativi”, ribadisce Garavaglia.

La presidente di Coldiretti Pavia mette in guardia anche sui futuri effetti dell’accordo Mercosur, che potrebbe introdurre nuovi contingenti di importazioni agevolate.

“Il Parlamento Europeo deve respingere proposte inefficaci – conclude – In gioco c’è il futuro di un settore strategico per il nostro territorio e per l’intero Paese”.