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Certosa di Pavia, al via il “cantiere” del futuro: a confronto oltre 100 esperti per la nuova gestione

Un focus group strategico, promosso dal Ministero della Cultura, disegna la Certosa del 2026: da luogo di visita a polo attrattore culturale, economico e sociale

Certosa di Pavia, al via il “cantiere” del futuro: a confronto oltre 100 esperti per la nuova gestione

Oltre cento stakeholder si sono riuniti in un focus group per definire le linee guida della nuova gestione della Certosa di Pavia, che dal 2026 passerà interamente al Ministero della Cultura. L’obiettivo è trasformare il complesso da semplice luogo di visita a polo attrattore culturale, economico e sociale (foto di copertina: Certosa di Pavia).

Il futuro della Certosa di Pavia

Il futuro della Certosa di Pavia, uno dei complessi monumentali più celebri d’Italia, si decide attorno a cinque tavoli tematici che hanno riunito un centinaio di esperti e portatori di interesse. L’obiettivo dell’iniziativa non è solo conservare, ma trasformare l’intero sito in un polo di attrazione a 360 gradi, in vista del passaggio di gestione completo.

Dal 1968 la vita del monastero è stata scandita dalla presenza dei monaci cistercensi, che hanno curato il complesso con dedizione, accogliendo fedeli e turisti. Ma dal 1° gennaio 2026 inizierà una nuova fasela comunità monastica infatti lascerà la Certosa, trasferendosi all’abbazia di Casamari (Frosinone).

Il complesso sarà quindi interamente affidato alla Direzione regionale Musei nazionali Lombardia, ente del Ministero della Cultura. Questo focus group, curato da Fondazione Fitzcarraldo ETS e sostenuto da Fondazione Cariplo, segna un passo decisivo verso una governance più ambiziosa e profondamente integrata con il territorio pavese e lombardo.

Da luogo di visita a polo attrattore culturale

Come riportato in un comunicato stampa, la giornata di lavoro ha visto una partecipazione entusiasta, come ha sottolineato il Direttore dei Musei Lombardi, Rosario Maria Anzalone. La visione del Ministero è chiara:

“La Certosa non può limitarsi a essere un semplice luogo di visita, ma deve configurarsi come polo attrattore sotto una molteplicità di aspetti che includono quello culturale, turistico, economico ma anche di sostenibilità e accessibilità”.

Rosario Anzalone

La Direzione punta ad attivare le ricche risorse del contesto territoriale pavese su vasta scala, costruendo una gestione che sia all’altezza del prestigio, della storia e dell’importanza artistica del complesso, per garantire ricadute positive e durature.

Un ruolo cruciale in questa fase di progettazione strategica è svolto dal settore filantropico. Fondazione Cariplo ha confermato il proprio impegno destinando un contributo di 90mila euro e firmando un accordo con la Direzione Regionale.

Cristina Chiavarino, Direttrice dell’Area Arte e cultura di Fondazione Cariplo, ha evidenziato l’importanza del percorso:

“Queste giornate rappresentano una tappa fondamentale: un momento di ascolto e confronto che coinvolge i soggetti del territorio per immaginare insieme il futuro… con l’obiettivo di restituirgli un ruolo centrale nella vita culturale e sociale”.

Anche Luca Dal Pozzolo di Fondazione Fitzcarraldo ETS ha messo in luce la necessità di costruire strategie condivise, data la complessità del sito, paragonabile a una “piccola città”. Affrontare insieme le sfide di conservazione, tutela e funzione degli spazi è essenziale per costruire una progettazione attenta che tenga conto delle opportunità già presenti nel territorio e di quelle attivabili. Tra i partecipanti ci sono infatti sindaci, rappresentanti di enti pubblici e religiosi, università, associazioni e operatori turistici.

Luca Dal Pozzolo, Fondazione Fitzcarraldo

I cinque punti chiave della strategia

Il lavoro di concertazione è stato organizzato in cinque tavoli tematici, ciascuno focalizzato su un aspetto cruciale della futura gestione del complesso monumentale:

  • Patrimonio, Tutela e Integrità: Concentrato sulla cura del bene, la sua valorizzazione e la capacità di carico del sito.
  • Gestione, Fruizione e Sostenibilità: Per definire modalità di visita, orari, accessi, l’offerta, la ricettività interna, la ricerca e la sostenibilità economica complessiva.
  • Certosa e Territorio: Focus su infrastrutture, accessibilità, sostenibilità, e un maggiore coinvolgimento della comunità locale.
  • Promozione e Modelli Turistici: Dedicato al benchmarking, al sistema ricettivo esteso, ai modelli di loisir e alla strategia per incrementare la permanenza dei visitatori.
  • Accessibilità e Inclusività: Affronta i temi cruciali di accessibilità universale, la didattica per le scuole, le questioni di genere e l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Il lavoro di questa vasta rete di stakeholder si concluderà con l’elaborazione di linee guida concrete che forniranno al Ministero della Cultura gli strumenti per trasformare la Certosa di Pavia in un modello virtuoso e all’avanguardia nella gestione del patrimonio culturale in Italia.