Primo centro in Italia e Europa

Blocco percutaneo del ganglio stellato: una giornata di formazione al San Matteo

Professionisti cardiologi e intensivisti sono arrivati da Lituania, Portogallo e Spagna per partecipare al corso teorico pratico tenutosi al Policlinico

Blocco percutaneo del ganglio stellato: una giornata di formazione al San Matteo
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Blocco percutaneo del ganglio stellato: una giornata di formazione per diffondere questa tecnica in Europa.

Una giornata di formazione al San Matteo

Professionisti cardiologi e intensivisti sono arrivati da Lituania, Portogallo e Spagna per partecipare al corso teorico pratico sul blocco percutaneo del ganglio stellato sinistro percutaneo (PLSGB), tenutosi al Policlinico in collaborazione con il personale della AAT 118 di Pavia e con i tecnici del laboratorio 3D4Med, che hanno appositamente realizzato un modellino tridimensionale per potersi esercitare nella manovra.

Oltre ai più di cento professionisti provenienti da tutta Italia e che sono stati formati al San Matteo, nel corso degli ultimi due anni, ora la formazione si è estesa a livello europeo.

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Primo centro in Italia e Europa

Il San Matteo è stato il primo centro in Italia e in Europa a utilizzare estensivamente questa tecnica a scopo antiaritmico e a divulgare i dati di sicurezza ed efficacia, pubblicando, nel 2021, su una delle più prestigiose riviste europee di aritmologia i risultati dello studio condotto da medici e ricercatori della Cardiologia, relativo all’utilizzo del blocco del ganglio stellato sinistro percutaneo (PLSGB), per il trattamento dei pazienti con storm aritmico refrattario ai farmaci.

È stata proprio per questa pubblicazione che i professionisti degli Ospedali europei hanno contattato il dottor Savastano per poter approfondire questa tecnica.

“Tale trattamento - spiega Simone Savastano, cardiologo del San Matteo e primo autore di questo studio - si è rivelato sicuro e rapidamente efficace ed è consigliato per stabilizzare i pazienti critici in preda ad uno storm aritmico, ossia il susseguirsi di aritmie cardiache pericolose per la vita”.

I cardiologi stanno lavorando e coordinando altri due studi “uno in ambito extraospedaliero, in collaborazione con l’Agenzia Regionale dell’Emergenza ed Urgenza (AREU) della Regione Lombardia, e uno a livello multicentrico internazionale in campo intraospedaliero permettendo di validare questa metodica in diversi contesti operativi”, conclude Savastano.

Tale risultato rappresenta un orgoglio per il San Matteo e per la cardiologia ed aritmologia pavese.​

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