Virus ipermutato

Anche il vaiolo delle scimmie ha fatto il salto di specie. Sei casi in Italia, uno accertato in Lombardia

Secondo alcuni studiosi ci sarebbero già 50 mutazioni, ma l'Oms frena. L'origine potrebbe essere un mega rave party alle Canarie.

Anche il vaiolo delle scimmie ha fatto il salto di specie. Sei casi in Italia, uno accertato in Lombardia
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Salgono a sei i casi in Italia di vaiolo delle scimmie. Ai quattro già noti se ne sono aggiunti ulteriori due, e il virus ha raggiunto anche la Lombardia con la prima segnalazione. Intanto gli esperti sono al lavoro per capire le "potenzialità" di questo virus, che secondo l'Oms al momento non fa paura, anche se i virologi allarmano sul fatto che sarebbe già mutato una cinquantina di volte.

Vaiolo delle scimmie: sei casi, primo in Lombardia

Anche in Lombardia, dunque, è arrivato il vaiolo delle scimmie. A confermarlo gli esiti degli esami effettuati dal laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica dell’ospedale Sacco. E' stato subito attivato il contact tracing e si stanno ricostruendo eventuali contatti stretti. Sempre a quanto si apprende, la persona sarebbe rientrata da un viaggio e al momento è in osservazione. Salgono dunque a sei i casi italiani. Un numero che al momento rimane estremamente limitato, anche se l'invito è comunque a prestare attenzione.

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Mutato o no?

Ma il virus è mutato o no? Al momento non si sa. L'Oms sostiene che non ci siano rilevanze attuali. Sarà possibile capirlo - come ha spiegato Rosamund Lewis, a capo della ricerca sul vaiolo delle scimmie nell'ambito del programma per le emergenze dell'Oms - soltanto grazie a un'analisi della sua sequenza genetica.

Alcuni virologi invece, affermano che il ceppo attualmente in circolazione è molto simile a quello emerso in Gran Bretagna quattro anni fa. Ma i campioni prelevati da un gruppo di pazienti colpiti dalla nuova epidemia fanno pensare che il virus sia già passato per altre 50 mutazioni. Molte di più di quelle che ci si aspetterebbe da un virus di questo genere. Il pensiero è dunque quello di un "salto evolutivo", come avvenuto per Omicron con il Covid, creando un virus ipermutato.

Il focolaio delle Canarie

Ma da dove è partito? Gli esperti   dell'Istituto nazionale della salute del Portogallo a Lisbona, che hanno analizzato i ceppi di vaiolo delle scimmie, l'epidemia  molto probabilmente ha un'unica origine  in un evento di super diffusione. Che potrebbe essere un rave party tenutosi alle Canarie in occasione del gay pride, cui hanno partecipato circa 80.000 persone all'inizio di maggio. E' probabile - secondo le ricostruzioni effettuate - che qualcuno si sia infettato e abbia sviluppato delle lesioni su alcune parti del corpo (si ipotizza sui genitali, ma potrebbe  essere anche sulle mani o la bocca) e abbia contagiato qualcuno con cui ha avuto rapporti. E da lì sia partito il tutto.

Almeno questa è la tesi sostenuta dal virologo Massimo Galli e da un alto funzionario dell'Oms. La stessa Organizzazione mondiale della sanità ha però precisato che "non si tratta di una malattia omosessuale" (anche perché non risulta che ne esistano...).

Al momento la situazione però non sembra essere particolarmente allarmante. Il virus, dando per assodate le mutazioni, non avrebbe sviluppato una grande forza. Ma la questione è tenuta sotto strettissima osservazione.

Il San Matteo centro di riferimento

Regione Lombardia ha attivato il proprio sistema di monitoraggio. L'Unità Operativa della Prevenzione della DG Welfare ha provveduto, infatti, a inoltrare alle aziende ospedaliere e alle aziende sanitarie la circolare diffusa dal Ministero della Salute. Sono stati individuati come laboratori e centri di riferimento l'Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano e l'IRCCS San Matteo di Pavia.

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