Allarme discariche nell'Oltrepo: arriva il biogas a Stradella?
Ambientalisti mobilitati per segnalare l'incombenza di nuovi impianti. C'è anche il problema dei fanghi sversati in agricoltura.
Allarme discariche nell'Oltrepo Pavese: un altro impianto di smaltimento dei rifiuti potrebbe trovar posto nella Bassa e gli ambientalisti stanno cominciando a mobilitarsi.
Ecorete e Legambiente
A partire dalle associazioni del territorio come il Circolo di Legambiente, ma anche con il supporto di Ecorete ovvero la rete coordinata di associazioni territoriali per la salvaguardia dell'ambiente. Al momento sono quattro i progetti sul tavolo dei tecnici e dei politici lombardi: due già autorizzati, un altro che sarà esaminato a ottobre e uno di cui si è iniziato a parlare ieri dopo un volantinaggio a tappeto. L’ultimo allarme riguarderebbe appunto Stradella: un nuovo impianto di rifiuti e per la produzione di biogas utilizzando il compost ossia la cosiddetta "forsu" (frazione organica rifiuti solidi urbani). In Comune tuttavia pare non sia ancora arrivata la comunicazione ufficiale da parte degli altri enti autorizzativi (l'iter in questi casi è in capo alla Provincia) così resta solo l'allarme ecologista a tener banco. Ma gli attivisti ne sanno qualcosa, e non per sentito dire, se indicano addirittura l'azienda (una Srl con sede in provincia di Milano) titolare della concessione.
Compostaggio naturale
Sia come sia, si tratterebbe di un impianto alla fin fine di "compostaggio" quindi naturale, non tipo inceneritori o centrali termiche. Il punto su cui ci sarà da litigare, semmai, è quello relativo alle puzze (il materiale organico fa... letame) e al traffico di mezzi pesanti in entrata/uscita dall'eventuale bio-compostaggio. Anche perché va ricordato che ormai la cartina geografica di questa bella fetta di Bassa Padana è ben puntinata con vari impianti di smaltimento. Ce ne sarà uno a Broni (già autorizzato), un altro a Voghera (su cui pende un ricorso però), uno ad Arena Po, forse un altro a cavallo fra Broni e Stradella. Intanto, un consigliere regionale del Pd ha sollevato nei giorni scorsi il problema dello spandimento di fanghi (concime anche liofilizzato) in agricoltura. Il vecchio liquame/letame sta via via lasciando il posto ai fertilizzanti chimici, da diluire in acqua, che spesso creano problemi.
Fertilizzanti liofilizzati
Qualche anno fa, nella Bassa Milanese (a Settala per la precisione) un'errata concentrazione di fertilizzante liofilizzato causò una specie di nube tossica con bruciori ai residenti, e conseguente intervento dei vari Nuclei di controllo per i disastri ambientali. Secondo il seguace di Letta e della Cirinnà sarebbero ben 800mila le tonnellate di fanghi (anche industriali) sversati nei campi per ingrassare il terreno. Questa "valanga" di liquami viene controllata minuziosamente? O c'è qualcuno che rovescia anche sostanze poco... salubri nel terreno che poi viene coltivato? Domande che gli ambientalisti si pongono da anni.
L'Oltrepo è dunque a rischio per l'allarme discariche, ma i comitati ambientalisti e i politici più sensibili per fortuna controllano il susseguirsi degli eventi.
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