Contatto pelle a pelle

Al San Matteo anche i papà possono effettuare lo "Skin to Skin"

Una recentissima revisione della letteratura ha, infatti, dimostrato come il contatto pelle a pelle con il padre abbia i medesimi effetti positivi in termini di stress neonatale, di quello effettuato con le madri.

Al San Matteo anche i papà possono effettuare lo "Skin to Skin"
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Al San Matteo "Skin to Skin" con i papà: da qualche mese, su richiesta, anche per i papà dei neonati da taglio cesareo.

Al San Matteo "Skin to Skin"

Al Policlinico San Matteo, da qualche mese, anche i papà dei neonati da taglio cesareo possono effettuare, qualora lo richiedano e le condizioni del neonato lo permettano, il contatto pelle a pelle (skin to skin) con la propria figlia o figlio.

Una recentissima revisione della letteratura (Kuo SF. The Effect of Paternal Skin-to-Skin Care: A Systematic Review and Meta-analysis of Randomized Control Trials. Adv Neonatal Care. 2022) ha, infatti, dimostrato come il contatto pelle a pelle con il padre abbia i medesimi effetti positivi in termini di stress neonatale, di quello effettuato con le madri.

Lo skin to skin è una pratica clinica riconosciuta dalle principali società scientifiche e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che è in grado di apportare numerosi benefici sia al neonato che alla madre. In particolare permette di regolare la temperatura corporea e la frequenza cardiaca del neonato, stabilizzare i livelli di glucosio nel sangue, facilita un attacco corretto al seno ed aumenta le probabilità di un futuro allattamento esclusivo.

Contemporaneamente nella madre avvengono dei cambiamenti fisici ed emotivi che la preparano per l’allattamento e l’accudimento del bambino, oltre a garantire il bonding, quel legame profondo che accompagnerà per tutta la vita.

Migliora lo stato mentale

Questa pratica, garantita per almeno due ore a tutte le mamme che partoriscono per le vie naturali in Fondazione, da qualche mese è stata ampliata e proposta anche ai padri. Anche in questo caso, come in quello materno, viene garantita la sorveglianza ostetrico infermieristica, rispettando i criteri di sicurezza previsti dalle società scientifiche. Inoltre, è in fase di implementazione un percorso sicuro per garantire la possibilità di effettuare lo skin-to-skin materno a partire dalla sala operatoria per i nati da taglio cesareo.

“Almeno un decennio di studi ha dimostrato che lo skin-to-skin migliora lo stato mentale della madre, del padre e del bambino – spiega Arsenio Spinillo, Direttore UOC Ostetricia e Ginecologia -. Riduce in maniera significativa il rischio di depressione materna e, nel padre, rinforza la interazione anche verbale col bambino; ciò può essere molto importante nei casi di indisponibilità o stanchezza della madre, si pensi al taglio cesareo o a parti con complicanze”.

“Grazie al confronto con i Colleghi ostetrici e ginecologi dell’Ostetricia e ginecologia diretta dal professor Spinillo, ci siamo resi conto di quanto importante fosse per i padri, in un momento così stressante per loro come quello della nascita mediante taglio cesareo, poter stare immediatamente dopo la nascita a contatto con la propria figlia o figlio, in attesa che la madre esca dalla sala operatoria – commenta Stefano Ghirardello, Direttore UOC Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale -. La condivisione di questa necessità con tutto il personale si è concretizzata nella possibilità di attuare lo skin-to-skin immediatamente dopo la nascita anche per i papà, che ne traggono grande beneficio, instaurando fin da subito un legame profondo con il proprio neonato”.

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