A Pavia peggiora la qualità dell'aria, nel 2024 registrati 47 giorni oltre i limiti
Aumentano i giorni di superamento dei limiti di PM10, ma restano lontani i livelli critici del passato
Qualità dell'aria a Pavia: nel 2024 aumentano i giorni di superamento dei limiti di PM10, ma restano lontani i livelli critici del passato.
Peggiora la qualità dell'aria a Pavia
Nel 2024, la qualità dell'aria a Pavia ha subito un peggioramento rispetto all'anno precedente, con un aumento dei giorni di superamento della soglia di attenzione per le polveri sottili (PM10). Tuttavia, la situazione non è grave come quella del 2019 e del 2020, quando i livelli di inquinamento atmosferico avevano raggiunto picchi preoccupanti.
47 giorni oltre la soglia
Secondo l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA), nel 2024 a Pavia sono stati registrati 47 giorni di superamento della soglia giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo di PM10. Un dato superiore al limite massimo europeo di 35 giorni all'anno e rappresenta un peggioramento rispetto ai 33 giorni del 2023. Tuttavia, non raggiunge i picchi registrati nel 2019 e 2020, rispettivamente di 65 e 64 giorni.
Va ricordato che il 2023 è stato un anno particolarmente caldo, caratterizzato da condizioni meteorologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti, con poche giornate nebbiose. Questo ha contribuito a mantenere più bassi i livelli di PM10 rispetto al 2024.
Trend regionale in miglioramento
A livello regionale, la Lombardia continua a registrare segnali positivi. Anche nel 2024, il limite annuale medio per il PM10 (40 microgrammi per metro cubo) è stato rispettato in tutte le stazioni di monitoraggio.
Per il secondo anno consecutivo, inoltre, la media annua del PM2.5 è rimasta al di sotto del limite normativo di 25 microgrammi per metro cubo. Situazione positiva anche per il biossido di azoto (NO2), con valori annuali inferiori al limite di 40 microgrammi per metro cubo nella quasi totalità delle stazioni, incluse quelle ad alta densità di traffico come Milano e Brescia.
Le azioni della Regione
“I numeri - ha dichiarato Giorgio Maione, assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia - confermano il miglioramento del trend su base pluriennale. Nel periodo invernale ci sono frequenti situazioni di inversione termica che trasformano tutta la Pianura Padana in una sorta di recipiente chiuso, ma i dati scientifici di Arpa, unico ente titolato a certificarli, ci dicono che la direzione è giusta.
Nel 2025 investiremo ancora sull’abbattimento delle emissioni degli edifici pubblici e dei servizi abitativi con un bando da 34 milioni di euro; sull’abbattimento delle emissioni derivanti dal traffico veicolare con un bando da 10 milioni di euro dedicato a strade verdi e smart; sulla sostituzione di autovetture inquinanti per i cittadini con 23 milioni di euro e sull’innovazione in agricoltura con 15 milioni di euro.
È ancora aperto inoltre il bando da 23 milioni di euro dedicato alla sostituzione degli impianti di riscaldamento a biomassa. Investimenti che si aggiungono a quelli fatti negli ultimi anni per la sostituzione dei veicoli inquinanti di aziende e privati. La collaborazione con gli altri territori del bacino padano è costante per una azione omogenea”.
I dati suddivisi per provincia
La situazione in dettaglio per i diversi parametri è la seguente:
Numero di giorni di superamento dei 50 microgrammi al metrocubo di PM10 nella stazione peggiore di ciascun capoluogo: 68 giorni a Milano, 57 a Cremona, 56 a Brescia, 54 a Monza, 50 a Mantova, 49 a Lodi, 47 a Pavia, 40 a Bergamo, 21 a Como, 9 a Lecco, 8 a Sondrio e 5 a Varese. Considerando l’intera Regione, il numero di giorni di superamento più elevato nel 2024 è stato registrato nella stazione di Soresina (CR), con 75 giorni oltre il limite e nella stazione di Rezzato (BS), con 70 giorni sopra il limite.
Media annua del PM2.5 - Nella stazione peggiore di ciascun capoluogo, le medie sono le seguenti: Monza 24 µg/m³, Cremona 23 µg/m³, Brescia 22 µg/m³, Lodi e Milano 21 µg/m³, Pavia 19 µg/m³, Bergamo 18 µg/m³, Mantova e Sondrio 16 µg/m³, Como 15 µg/m³, Varese 13 µg/m³, e Lecco 11 µg/m³. Considerando l’intera Regione, nel 2024 le concentrazioni medie annue più elevate si sono registrate nella stazione di Soresina in provincia di Cremona, con 25 µg/m³, comunque sotto al limite.
Media annua NO2 - La media nella stazione peggiore di ciascun capoluogo è la seguente: Milano 39 µg/m³, Brescia 38 µg/m³, Varese 35 µg/m³, Bergamo e Como 33 µg/m³, Lecco e Monza 28 µg/m³, Pavia 26 µg/m³, Cremona e Mantova 24 µg/m³, Lodi 22 µg/m³e Sondrio 21 µg/m³. L’unica stazione attualmente sopra al limite in Lombardia è quella di Cinisello Balsamo, con 42 µg/m³, stabile rispetto al 2023.
Nei prossimi anni, l'Unione Europea introdurrà limiti ancora più severi per il PM10 e altre sostanze inquinanti. Sarà cruciale, dunque, continuare a investire in politiche ambientali efficaci per migliorare la qualità dell'aria e garantire un ambiente più salubre ai cittadini.