A cuore fermo per “donare” nuove vite: team del San Matteo esegue espianto di fegato e reni
Il prelievo degli organi, donati da un paziente 55enne, è stato effettuato presso l’Ospedale San Paolo di Milano.
A cuore fermo per “donare” nuove vite: all’Ospedale San Paolo di Milano l’ECMO team della Fondazione IRCCS Policlinico di Pavia per un espianto di fegato e reni.
La cultura della donazione
Promuovere la cultura della donazione e dotare il servizio sanitario nazionale di un’efficiente organizzazione dei trapianti è l’obiettivo pienamente raggiunto dalle ASST Santi Paolo e Carlo di Milano e dalla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia grazie all’ottima sinergia sviluppata tra le due grandi aziende sanitarie lombarde.
Il donatore e l'espianto
Proprio con questa fattiva collaborazione, nella notte tra venerdì 29 e sabato 30 marzo 2019 presso la Struttura di Terapia Intensiva dell’Ospedale San Paolo, diretta dal Prof Davide Chiumello, è stato possibile effettuare un prelievo di organi addominali, fegato e reni, donati da un paziente 55enne, R.M., che da circa due settimane era ricoverato presso il nosocomio milanese in gravi condizioni sanitarie: insufficienza respiratoria acuta di pneumopatia interstiziale in corso di definizione, TEP (Trombo Embolia Polmonare) e ARDS (Sindrome da Distress Respiratorio Acuto). I sanitari dell’Ospedale San Paolo hanno tentato ogni possibilità terapeutica purtroppo senza successo e senza risposta a terapia massimale prolungata.
La dott.ssa Maria Adele Figini, Coordinatore Locale Trapianti ha quindi applicato i protocolli per l’identificazione del paziente come possibile donatore attraverso le linee guida del Centro Nazionale Trapianti e, avuta l’autorizzazione del Nord Italia Transplant program (NipT), al paziente donatore, ormai a cuore fermo (classe Maastricht III) è stata attuata una perfusione normo termica regionale addominale grazie all’intervento della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, che ha prontamente attivato e messo a disposizione “ECMO Team”, un’équipe composta dal coordinamento locale trapianti, un cardiochirurgo, un perfusionista e tutte le strumentazioni per poter attuare la volontà donativa del paziente una volta deceduto.
Cos'è l'ECMO
ECMO (in italiano Ossigenazione Extracorporea a Membrana) è una tecnica di circolazione extracorporea, utilizzata in ambito di rianimazione, come supporto cardiocircolatorio e respiratorio, in pazienti con grave insufficienza cardiaca e respiratoria acuta. Il programma di donazione a cuore fermo maturato al San Matteo è un riferimento guida nazionale. Il protocollo ha permesso di prelevare nel 2015, per la prima volta in Italia, il fegato e di ottimizzare il prelievo multiorgano che attualmente include anche i polmoni. Il prelievo di reni da donatore a cuore fermo è, invece, una attività consolidata presso il Policlinico di Pavia. Il Coordinamento Regionale Trapianti ha seguito e coadiuvato le operazioni di allocazione degli organi.
Il trapianto d’organo rappresenta, per alcune patologie, l’unica efficace opzione terapeutica. Nonostante l’implementazione di protocolli nazionali e sovranazionali che hanno portato ad un incremento del numero dei donatori in Italia, si registra tuttavia una crescente disparità tra numero di donatori e numero di riceventi. La donazione di organi a cuore fermo (DCD) rappresenta, in questo ambito, una risorsa crescente, sempre più importante, permettendo, come in questo caso, l’utilizzo di organi addominali, riperfusi attraverso una circolazione extracorporea.
Il trapianto
Grazie alla generosità del donatore, allo straordinario lavoro della equipe di Terapia Intensiva e di sala operatoria e alla preziosa collaborazione tra i due ospedali sono stati trapiantati fegato ed un rene, rendendo possibile per i riceventi del Policlinico di Milano e del Policlinico di Pavia, già sabato 30 Marzo una nuova speranza di vita.
“Uno degli obiettivi principali in materia di trapianti – dichiara il prof. Davide Chiumello, Direttore della Struttura di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale San Paolo - è certamente un migliore coordinamento ed un aumento dell’efficienza nella gestione dei prelievi e dei trapianti. È questo un punto centrale di una politica sanitaria che vuole ridurre al massimo i disagi ed i rischi delle liste di attesa per i cittadini malati, e garantire loro un radicale mutamento della qualità di vita attraverso un trapianto compiuto in tempi accettabili”.
“Il San Matteo possiede la tecnologia ECMO e, anzi, è uno dei centri più avanzati in Italia - ha dichiarato il Dr. Andrea Bottazzi, coordinatore del Centro Donazioni e Trapianti del Policlinico San Matteo - Da questa esperienza e dalla grande capacità e versatilità dei nostri medici, infermieri e tecnici, si è giunti alla missione del San Paolo: cioè offrire una tecnologia e un’equipe super-specializzata per andare in un altro centro che non dispone di queste caratteristiche e impiantare una macchina ECMO. Trasportare una così complessa tecnica che richiede l’intervento di più specialisti in un’altra sede diventa un’impresa, poiché bisogna coordinarsi perfettamente con il personale presente in loco e meno abituato a tali eventi. L’esperienza del San Paolo ci lascia in eredità una grande emozione per un ottimo lavoro di squadra ben riuscito, una grande commozione per i momenti vissuti con la straordinaria famiglia del paziente deceduto, e un dovere misto a un sogno per il futuro: cioè incrementare questo tipo di attività per allargare la possibilità di donazione di organi anche in quei centri dove invece la volontà dei pazienti potrebbe essere frustrata dalle carenze del sistema”.