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Terre d’Oltrepò, ritorna la fiducia: già pigiati 24mila quintali di uva, si punta a quota 70mila

Grazie ai nuovi contratti crescono i conferimenti

Terre d’Oltrepò, ritorna la fiducia: già pigiati 24mila quintali di uva, si punta a quota 70mila

Terre d’Oltrepò torna a vedere fiducia: grazie ai nuovi contratti, con pagamenti certi e prezzi di mercato, sono già stati conferiti 24mila quintali di uva e si punta a quota 70mila. La Cantina, sostenuta da Regione e sindacati, ora guarda al rilancio.

Terre d’Oltrepò, ritorna la fiducia

Clima di fiducia rinnovata all’incontro tra l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi, il commissario di Terre d’Oltrepò Luigi Zingone e i sindacati. Dopo mesi di incertezza, i viticoltori hanno ricominciato a conferire l’uva alla Cantina, segno che i nuovi contratti stanno restituendo credibilità all’azienda.

Alessandro Beduschi

Solo negli ultimi giorni sono stati pigiati circa 24mila quintali di uva, con punte di 3mila quintali scaricati in una sola giornata: numeri che riportano alla memoria i momenti migliori della cooperativa.

Nuova formula contrattuale

La svolta è arrivata con la nuova formula contrattuale, varata dal commissario ministeriale per salvare la vendemmia 2025. Le condizioni prevedono prezzi allineati al mercato e pagamenti dilazionati in quattro rate, con un primo acconto entro l’anno e il saldo finale a giugno. Una garanzia che ha convinto molti soci a tornare a conferire le uve.

Uve bianche quasi concluse, ora tocca alle rosse

Lo stabilimento di Broni ha quasi terminato la pigiatura delle uve bianche, in particolare il Moscato, e si prepara ad accogliere Croatina e Barbera. Proprio su queste varietà la Cantina punta per consolidare la vendemmia, resa più complicata dal clima umido che ha accelerato la maturazione.

Se all’avvio delle operazioni gran parte delle uve bianche era già stata conferita altrove, la disponibilità di rosse ancora sul mercato lascia intravedere margini di recupero.

Obiettivo: 70mila quintali

Per quest’anno si punta a raggiungere i 70mila quintali, una quantità lontana dagli oltre 400mila inseriti nei piani di rilancio, ma sufficiente a garantire la sopravvivenza della Cantina e a riattivare il percorso di rilancio.

“È iniziato un nuovo corso – ha dichiarato l’assessore Beduschi –. Regione e ministeri sono al fianco di una realtà vitivinicola fondamentale per il territorio. Ora serve continuare a conferire il più possibile e attrarre capitali da grandi investitori”.

Anche le sigle sindacali si dicono pronte a sostenere il percorso di rilancio.

“Il nostro impegno – ha affermato Mario Ganzu, segretario generale Uila Pavia – è contribuire affinché Terre d’Oltrepò torni a essere un punto di riferimento“.

Nel frattempo il prossimo 16 settembre il tribunale si pronuncerà sulla richiesta di revoca delle misure di protezione relative alla composizione negoziata della crisi, presentata dal ministero. Un passaggio cruciale per il futuro della Cantina, che nel frattempo deve onorare contratti e investimenti già in programma entro fine anno.