Collaborazione tra San Matteo e ASST Pavia per la gestione mirata dei pazienti COVID-19
Identificare il livello di complessità dei pazienti in modo da poterli candidare al percorso di cura più idoneo alle loro caratteristiche.
Fondazione IRCCS Policlinico “San Matteo” – uno dei centri HUB regionali per la gestione dei pazienti – e l’ASST di Pavia – uno dei centri Spoke di Regione –, da anni impegnate in progetti di cobranding, suggellano la loro collaborazione definendo un documento per la gestione dei pazienti affetti da Covid-19.
Modello di tipo HUB and SPOKE
In questo momento rendere operativo un modello di tipo HUB and SPOKE tra strutture sanitarie territoriali permette di identificare in modo chiaro i livelli di prestazione dei presidi e dei servizi con l’intento di aumentare l’efficienza e la quantità di erogazione delle prestazioni. Partendo da questi presupposti, coerentemente alle direttive di Regione Lombardia, la Fondazione IRCCS Policlinico “San Matteo” e l’ASST di Pavia hanno formalizzato un modello organizzativo di collaborazione in cui i centri Spoke, ovvero gli ospedali pubblici del territorio ed afferenti all’azienda socio sanitaria territoriale di Pavia, si riferiscono al Policlinico San Matteo che ricopre il ruolo di centro Hub, in quanto dotata delle specialità di secondo livello per la gestione dei pazienti ad elevata complessità e che necessitano di cure intensive.
Miglior percorso di cura
Uno snodo cruciale del percorso è rappresentato dalla necessità di identificare il livello di complessità dei pazienti in modo da poterli candidare al percorso di cura più idoneo alle loro caratteristiche. Il San Matteo e l’ASST hanno scelto di adottare il modello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), validato su oltre 32.000 pazienti in Gran Bretagna, che permette di stimare in quattro livelli il rischio di mortalità dei pazienti partendo da 8 parametri rilevabili al letto del paziente. Sono otto le variabili da valutare: età, sesso, presenza di altre comorbidità, frequenza respiratoria, ossigenazione del sangue, azotemia, PCR (proteina C reattiva) e Glasgow coma scale (score di Glasgow che serve per monitorare il livello di coscienza dell’individuo).
Assistenza mirata
L’adozione di questo modello consente al personale medico e infermieristico di entrambi i centri di definire in modo scientifico e ripetibile il rischio di mortalità del paziente e quindi la necessità di presa in carico presso il San Matteo. “E’ stato collegialmente deciso che i pazienti con una valutazione superiore a 8 debbano essere proposti per il trasferimento nel centro Hub mentre quelli con score inferiore possano essere gestiti al centro Spoke senza necessità immediata di trasferimento – spiegano i clinici che hanno redatto questo documento -. Nell’ambito di tale collaborazione si è deciso di strutturare un flusso di pazienti da Hub a Spoke con caratteristiche di intensità di cura minore ed in particolare i pazienti il cui score dopo trattamento raggiunge valori inferiori a 8”. Alla stesura del documento hanno partecipato, per la Fondazione, Raffaele Bruno, Francesco Mojoli, Stefano Perlini, Paolo Sacchi, la Direzione Medica di Presidio e, per la ASST di Pavia Livio Carnevale, Luigi Magnani ed Ernesto Anesi. “A fine febbraio ci siamo trovati a gestire una pandemia che ha imposto agli Ospedale un riorganizzazione strutturale ed organizzativa, in un lasso di tempo brevissimo, con interventi che hanno coinvolto in modo significativo tutta la filiera di comando, la logistica dei flussi dei pazienti, l’utilizzo dei posti letto, la distribuzione e turni del personale, la disponibilità ed allocazione delle tecnologie e dei materiali – commenta Carlo Nicora, direttore generale della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia -. Oggi, i dati dei contagi e dei ricoveri, seppur in maniera contenuta, continuano costantemente a crescere, portando gli Ospedali a riadattarsi come fatto nei mesi scorsi. Oggi, però conosciamo meglio questo virus, siamo preparati e abbiamo gli elementi per poter definire percorsi che ci permettano anche di costruire una rete territoriale che possa dare ai pazienti un’assistenza sempre più mirata; che in questo caso si concretizza con la messa a disposizione delle professionalità e strumenti di un HUB come il San Matteo a favore dei colleghi dell’ASST di Pavia”.
“Un’iniziativa che prosegue nel solco della collaborazione tra Istituzioni a favore dei pazienti, in questo momento di recrudescenza della malattia, che vede tutte le strutture sanitarie nuovamente impegnate a fronteggiare una ripresa dei contagi – dichiara Michele Brait, direttore generale di ASST di Pavia -. Questo accordo dovrebbe consentire ad ASST di mantenere il reparto di terapia intensiva il più possibile per l’assistenza dei pazienti non affetti da coronavirus ma che necessitano di cure intensivistiche. Inoltre, questo accordo risponde a una sollecitazione di Regione di Lombardia nel dare attuazione alla rete Hub and Spoke appositamente definita per la gestione dei pazienti affetti da Covid-19”.
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