Abusa della figlia di 4 anni e permette anche ai vicini di farlo, condannata a sette anni
Le violenze si sono verificate tra il 2003 e il 2012, le indagini sono iniziate quando la ragazza lo ha confessato alla compagna del padre
La sentenza è arrivata dopo undici anni di processi, la donna sconterà la sua pena in carcere per violenza sessuale ai danni della figlia.
Dopo undici anni di processi
La bimba ha iniziato a subire gli abusi da parte della mamma con cui viveva in provincia di Pavia, del vicino di casa e del fratello quando aveva 4 anni nel 2003. E le violenze sessuali sono continuate fino al 2012. Ora la bimba è diventata una giovane donna di 24 anni che, nonostante non si riprenderà mai completamente dal trauma, finalmente ha avuto giustizia.
Dopo nove anni di inferno, la vittima ha deciso di dire la verità e di denunciare l'incubo vissuto. In primis si è confidata con un'amica. Dopodiché ne ha parlato con la nuova compagna del padre che ha fatto partire la denuncia. Da allora a oggi sono passati undici anni.
Si è sempre proclamata innocente
Undici anni difficili di indagini da parte dell'autorità e di processi che hanno portato innanzitutto all'arresto del vicino di casa e del fratello. Il primo è stato condannato ancora nel 2015 con rito abbreviato a cinque anni di carcere mentre il fratello ha deciso di patteggiare nel 2019 e ha già scontato la sua pena di due anni di reclusione.
Per la sentenza ai danni della madre ci sono voluti invece altri quattro anni perché per tutto questo tempo, la donna si è sempre proclamata innocente. Con gli avvocati Antonella Achilli e Antonio Mariotti ha scelto il rito ordinario al termine del quale è venuta a galla tutta la verità ed è stata condannata.
Sette anni di carcere
La sentenza è arrivata al terzo grado di giudizio dopo tantissime udienze e la donna, oggi 57enne, è stata condannata a sette anni di reclusione che sconterà in carcere. Non si torna più indietro, il giudice ha deciso. La madre ha favorito le violenze dei due uomini di cui la figlia di soli quattro anni era stata vittima.
Ma non solo, è stata infatti condannata anche perché ha commesso gli abusi a sua volta partecipando ad alcune violenze seppur in pochi episodi. La cassazione ha confermato la sentenza già approvata dalla Corte di Appello di Milano.