Eitan, risarcimento da un milione dopo la strage del Mottarone
Per ciò che riguarda la cifra destinata all'unico superstite della tragedia, sarebbe intorno al milione di euro. E non è ancora finita
Per il piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla strage del Mottarone, in arrivo un milione come risarcimento. Ma sarebbe solo un acconto.
Eitan, risarcimento da un milione dopo la strage del Mottarone
Il piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla strage del Mottarone - l'incidente della funivia che nel maggio 2021 ha causato la morte di 14 persone fra cui la sua famiglia - potrebbe ottenere circa un milione di euro di risarcimento. Per il minore, finito inoltre al centro di una terribile battaglia fra i parenti rimasti per la sua custodia, con tanto di allontanamento in Israele del nonno paterno con il piccolo a seguito (poi riportato in Italia, dalla zia affidataria), si tratterebbe solamente di un acconto in attesa di valutare i danni psicologici del dramma su di lui.
Non soltanto Eitan: i contatti si sono protratti per mesi ma ora pare siano in a arrivo i primi risarcimenti anche ai familiari delle vittime della strage.
Mottarone: risarcimenti a familiari delle vittime e per Eitan
Per Eitan, unico sopravvissuto all’incidente, la cifra sfiorerebbe il milione di euro. Come spiega Prima Novara, già nelle prossime settimane arriveranno le prime quote. Reale Mutua, che assicura Ferrovie del Mottarone, la società dello stresiano Luigi Nerini che aveva in concessione l’impianto, avrebbe messo a disposizione dei parenti più stretti il massimale previsto dal contratto, ovvero 10 milioni di euro. L’accordo al momento riguarderebbe circa 60 familiari.
Per Eitan, che nello schianto perse i genitori e il fratellino, la cifra di un milione sarebbe soltanto un acconto, andrebbe ancora valutato, infatti, il danno psicologico. Nulla preclude a tutti i familiari delle vittime di costituirsi parte civile nel processo che verrà.
"Abbiamo lavorato con l’unico obiettivo di giungere a un risultato il più in fretta possibile", ha spiegato l’avvocato Maurizio Curti che, insieme al collega Giovanni Gazzola, ha condotto la mediazione coi legali delle parti civili. L’accordo non sarebbe stato sottoscritto da Ferrovie del Mottarone: la società avrebbe ritenuto insufficiente, o comunque non congrua, la valutazione dalla compagnia assicurativa.
L'inchiesta prosegue
Ferrovie del Mottarone, va ricordato, non è l’unica società chiamata in causa. Nel registro degli indagati (14 in tutto) è iscritta anche la Leitner, società altoatesina responsabile degli interventi di manutenzione. L’inchiesta intanto prosegue, dopo la deroga ottenuta dalla procura di Verbania che all’indomani dell’incidente aveva aperto un fascicolo che ipotizza, a vario titolo, i reati di omicidio e lesioni colposi e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.
Dalle conclusioni della lunga e complicata fase di incidente probatorio, si è appreso che secondo gli esperti a causare la strage avrebbero concorso almeno due fattori: l’inserimento dei “forchettoni” che hanno disattivato l’impianto frenante d’emergenza e l’usura della fune traente – che si è spezzata all’improvviso – per la presunta mancanza di un’adeguata manutenzione («una corretta attuazione dei controlli avrebbe consentito di rilevare i segnali del degrado, ovvero la presenza di anche un solo filo rotto o segni di corrosione, e quindi di sostituire la testa fusa, così come previsto da norme»).