Spaccio di stupefacenti nel Pavese, in custodia cautelare un cittadino straniero
L'indagine della questura di Milano ha portato a 17 misure cautelari per alcuni cittadini che trafficavano stupefacenti anche nel pavese.
La questura di Milano ha portato a termine in questi giorni l'indagine iniziata nel 2021 ordinando ben 17 custodie cautelari, una è quella dello spacciatore nel pavese.
17 misure cautelari
L'indagine è stata svolta dalla squadra mobile della questura di Milano sotto il controllo della direzione distrettuale antimafia e ha portato all'esecuzione di un totale di 17 ordinanze di applicazione di misure cautelari nei confronti di cittadini di origine albanese e marocchina. I reati sono quelli di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Questa è la decisione del GIP di Milano dopo l'indagine che ha avuto inizio nel febbraio del 2021. Le forze dell'ordine hanno scoperto un traffico di ingenti quantità di stupefacenti, si tratta particolarmente di eroina. Hanno scovato delle vere e proprie associazioni a delinquere, al centro dei cittadini albanesi in contatto con dei nordafricani.
Lo spaccio nel pavese
I trafficanti sono risultati essere i capi delle zone dell'hinterland milanese tra cui il famoso bosco di Rogoredo. Tra le 17 persone che ora si trovano in custodia cautelare anche un cittadino marocchino arrestato nei giorni scorsi. Era già stato in carcere in passato. L'uomo è ritenuto il capo di una serie di batterie di spacciatore che trafficavano stupefacenti nel pavese.
Per la precisione operavano nei fondi agricoli di Vidigulfo, Landriano, Bornasco, Siziano e Locate Triulzi. Il cittadino straniero sarebbe secondo l'accusa il principale fornitore dei connazionali che effettuavano lo spaccio in molte altre zone come nei campi lodigiani.