Sanità

L’urologia del Beato Matteo all’avanguardia in Europa: arriva il laser ibrido al tullio

Per il trattamento mininvasivo di numerose e comuni patologie urologiche

L’urologia del Beato Matteo all’avanguardia in Europa: arriva il laser ibrido al tullio
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L’urologia dell’Istituto Clinico Beato Matteo all’avanguardia in Europa. Acquisito il nuovo laser ibrido al tullio Revolix HTL.

L’urologia del Beato Matteo all’avanguardia in Europa: arriva il laser ibrido al tullio

Un laser ibrido al tullio di ultima generazione, per il trattamento mininvasivo di numerose e comuni patologie urologiche, è ora al servizio dei pazienti dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano (Gruppo San Donato). A introdurre il “Revolix HTL” è il dottor Ioannis Kartalas Goumas, responsabile dell’UO di Urologia dell’ospedale vigevanese, che è tra i primi in Europa a testare questa nuova tecnologia e che recentemente si è reso protagonista di un intervento chirurgico in diretta, con questo nuovo laser, nel corso del prestigioso congresso della Società Europea di Urologia.

Il dottor Ioannis Goumas

Tecnologia di ultima generazione

Questa tecnologia di ultima generazione, fonde le principali caratteristiche dei laser utilizzati fino ad ora in urologia in un unico dispositivo, che permette di trattare patologie quali l’ipertrofia prostatica benigna, la calcolosi urinaria e il tumore uroteliale di rene e vescica.

L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è la patologia più comune tra gli uomini oltre i 50 anni d’età e determina, nella gran parte dei casi, un significativo peggioramento della qualità della vita. Per IPB si intende l’ingrossamento parafisiologico della ghiandola prostatica che, comprimendo l’uretra e il collo vescicale, non permette il corretto funzionamento della vescica provocando sintomi ostruttivi e irritativi di varia entità, che spesso si manifestano con bruciore, urgenza minzionale e talvolta fenomeni di incontinenza. Normalmente si assiste a una diminuzione del getto urinario con necessità di urinare frequentemente, sia durante il giorno sia di notte, inficiando così le normali attività giornaliere e la qualità del sonno.

Il nuovo laser ibrido al tullio permette il trattamento endoscopico e radicale di tale patologia anche in pazienti con numerose comorbilità o che fanno uso di farmaci anticoagulanti. L’intervento di enucleazione endoscopica laser per via transuretrale permette l’asportazione senza tagli, attraverso il canale uretrale, dell’adenoma prostatico centrale che ostruisce l’uretra. Il laser consente una dissezione anatomica precisa e contemporaneamente, avendo un elevato potere coagulante, riduce la perdita di sangue durante l’intervento. In tal modo è possibile procedere con la rimozione del catetere vescicale già 24-48 ore dopo l’intervento e procedere con una precoce dimissione.

“Oltre a questi vantaggi, l’enucleazione anatomica laser permette una rapida e soprattutto duratura scomparsa della sintomatologia ostruttiva determinata dell’ipertrofia prostatica rispetto al tradizionale intervento di TURP, per cui spesso si rendeva necessario intervenire nuovamente a distanza di tempo” afferma il dottor Ioannis Kartalas Goumas.

Il laser “Revolix HTL” è impiegato anche per il trattamento mininvasivo della calcolosi urinaria, sia attraverso un approccio endoscopico retrogrado (RIRS) sia mediante un accesso percutaneo di esigue dimensioni (mini PCNL). Specialmente con quest’ultima tipologia di intervento, eseguito da pochi centri tra cui l’Istituto Clinico Beato Matteo, è possibile attraverso una piccolissima incisione sul fianco, inferiore a un centimetro, raggiungere i calcoli all’interno delle cavità renali e ottenerne una polverizzazione completa e in tempi brevi.

Inoltre il laser ibrido al tullio è particolarmente indicato anche nella patologia oncologica: permette infatti l’ablazione di tumori dell’alta via urinaria, cavità renali e uretere, di piccole-medie dimensioni, senza dover ricorrere necessariamente all’asportazione di tutto l’organo.

“Con l’acquisizione del laser ibrido al tullio l’UO di Urologia dell'Istituto Clinico Beato Matteo dispone ora di tutte le tecnologie più avanzate e performanti per la cura della calcolosi urinaria complessa e dell’ipertrofia prostatica benigna, confermandosi punto di riferimento per il territorio” conclude il dottor Goumas.

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