Mascherine: cosa succede da maggio e perché potrebbero non servire più
Il Governo darà una risposta dopo Pasqua, ma cresce il "fronte" di chi vorrebbe abolirle. Gli scienziati si dividono.
Da maggio potremo dare l'addio definitivo alle mascherine, pure al chiuso? Possibile. Una decisione arriverà presumibilmente dopo Pasqua, ma anche all'interno del Governo cresce la "fazione" di coloro vorrebbero abbandonare del tutto il "simbolo" più importante della pandemia. E anche secondo Andrea Crisanti non servono più. Ma non vuol dire che sia una buona notizia...
Mascherine al chiuso: cosa succede da maggio
Le mascherine all'aperto non sono più obbligatorie dall'1 aprile e l'ultimo decreto approvato dal Governo Draghi prevede il rinnovo dell'obbligo di indossarle nei luoghi chiusi sino al 3o aprile. Dunque, tecnicamente, una decisione va ancora presa. Anche se tutti si aspettano che da maggio possano essere abbandonate anche al chiuso.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha apertamente dichiarato che una decisione andrà presa nei prossimi giorni, anche seguendo l'andamento dei contagi, in crescita negli ultimi giorni. Nel Governo, però, si fa sempre più strada il "fronte" di coloro che vorrebbero abbandonare il "simbolo" della pandemia da maggio. E, stando alle ultime indiscrezioni, di questo farebbe parte anche il premier Mario Draghi, deciso a dare un segnale agli italiani.
La "convivenza" con il Covid
Proprio i dati in crescita - insieme a quello che sta accadendo anche in altri Paesi - ci dicono che il Covid non è sconfitto e, anzi, probabilmente dovremo imparare a conviverci. Molti hanno già parlato di fase endemica, per superare quella pandemica.
Ma questo vuol dire che dovremo per sempre tenerci le mascherine? Non necessariamente. E il "merito" (anche se non si tratta proprio di una bella notizia) è della variante Omicron, che con le sue sotto-varianti si sta dimostrando contagiosissima.
Cosa non pensano gli esperti
Sulle mascherine (come su tanti altri temi negli ultimi due anni) anche gli esperti che abbiamo imparato a conoscere si dividono. Se per il consulente del Ministero della Salute Walter Ricciardi, "è molto difficile poterla togliere dal primo maggio", il sottosegretario alla Salute Andrea Costa è di parere opposto:
"Ci sono le condizioni per abrogare l'obbligo dall'1 maggio".
A Che tempo che fa, invece, Roberto Burioni si è affidato alla "libera scelta":
Opinione divergente quella di Andrea Crisanti:
"La variante Omicron ha un indice di trasmissibilità tra 12 e 15 e poi non tutti usano questa protezione al chiuso, alcuni la portano male e altri non sempre. Le misure di contenimento servono a poco, bisogna cambiare politica e proteggere i fragili".
E sull'ipotesi di una quarta dose ha aggiunto:
"Ma la faccio a livello di precauzione, poiché non esistono dati che ne indichino una maggiore capacità di protezione contro le complicazioni gravi viste anche nei soggetti con terza dose".