Dramma a Garlasco, muore in culla neonato di tre mesi
La tragedia nella mattinata di domenica. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione da parte del personale del 118.
Dramma a Garlasco nella mattinata di domenica: un neonato di tre mesi muore in culla.
Dramma a Garlasco, muore in culla neonato di tre mesi
La chiamano sindrome della morte in culla e colpisce i bambini tra un mese e un anno di vita. Questa volta a rimanerne colpito è stato un bimbo di 3 mesi di Garlasco. La tragedia si è consumata nella mattinata di domenica a Garlasco.
Intorno alle 11.30 la mamma si è accorta che il piccolino faceva fatica a respirare. Allarmata ha chiamato il 118 e la centrale operativa ha inviato sul posto un'ambulanza e un'automedica. I medici gli hanno effettuato un massaggio cardiaco, durato quasi un'ora. Poi, dopo essere stato intubato, il trasporto d'urgenza al pronto soccorso del San Matteo.
Gli altri casi
Purtroppo al suo arrivo in ospedale il cuoricino del piccolo non batteva già più. Altri casi di morte bianca si erano verificati a Mortara, dove aveva perso la vita una bimba di nove mesi, e a Motta Visconti dove, nel 2018, era deceduto un neonato di due mesi.
La morte in culla
La sindrome della morte in culla, o sudden infant death syndrome (Sids), colpisce i bambini tra un mese e un anno di età. La definizione Sids, che non corrisponde a una precisa patologia, si applica quando si possono escludere, (previa autopsia e analisi accurate dello stato di salute del bambino e delle circostanze della sua morte), tutte le altre cause note per spiegare il decesso del neonato, da malformazioni a eventi dolosi.
Non è stata ancora definita con sicurezza una specifica causa medica in grado di spiegare la Sids ma ci sono invece una serie di comportamenti e di fattori di rischio che possono incidere significativamente sulla probabilità che la Sids si verifichi, come dimostrano numerosi studi e indagini. La Sids ha una più elevata probabilità di verificarsi quando sussistono alcune condizioni e comportamenti da parte delle madri, dei padri e delle persone che curano i neonati. In particolare, tra i fattori di rischio si annoverano:
- far dormire il bambino in posizione prona, ossia sulla pancia
- far dormire il bambino su materassi, cuscini e piumini soffici e avvolgenti
- esposizione del feto e del neonato al fumo. Secondo i Cdc americani, l’esposizione a fumo nel corso della gravidanza triplica il rischio di Sids e quella a fumo passivo nei primi mesi di vita lo raddoppia
- giovanissima età della madre e assenza di un percorso di assistenza adeguata nel periodo pre e post natale
- nascita prematura o basso peso alla nascita
- presenza di infezioni respiratorie
La prevenzione comincia dal dormire in posizione corretta…
Nel corso di indagini e studi numerose azioni e comportamenti sono stati associati a un ridotto rischio di manifestazione della Sids. Non essendo possibile individuare i bambini a maggior rischio di Sids, le campagne di prevenzione sono rivolte a tutta la popolazione. In particolare, ai genitori si raccomanda di:
- far dormire i propri bambini sulla schiena, in posizione supina
- non fumare durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino
- coprire il bambino con coperte che rimangano ben rimboccate e che non si spostino durante il sonno, coprendo il viso e la testa del neonato
- non utilizzare cuscini soffici, o altri materiali che possano soffocare il bambino durante il sonno
allattare al seno il bambino nei primi sei mesi di vita. E’ stato dimostrato che una immunizzazione corretta riduce il rischio di Sids - far dormire il bambino in un ambiente a temperatura adeguata, né eccessivamente caldo né troppo freddo, e con sufficiente ricambio di ossigeno
- limitare la co-presenza del bambino nel letto con altre persone durante il sonno. Casi di Sids si sono verificati per soffocamento del bambino da parte della madre o del padre durante il sonno.
Giada Bigardi