le regole per il rientro

Rientro a scuola, niente tampone gratis per gli insegnanti no vax

E' stato firmato il protocollo per il ritorno a scuola dai sindacati (esclusi Anief, Gilda, Anp) e dal ministro dell'Istruzione.

Rientro a scuola, niente tampone gratis per gli insegnanti no vax
Pubblicato:
Aggiornato:

Dopo le polemiche arriva il chiarimento del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi:

"Non ci saranno tamponi gratis per gli insegnanti "no vax", andremo incontro soltanto a coloro che per problemi di salute non potranno vaccinarsi".

L'obiettivo è e resta il rientro in presenza a settembre: "stiamo attivando un piano per le classi numerose" ha specificato Bianchi, che ha elogiato gli sforzi del Governo sul tema ponendo l'accento sul fatto che siano stati investiti 2 miliardi per il rientro in sicurezza.

LEGGI ANCHE: Scuola, da Regione oltre 250mila euro a Pavia per potenziamento dotazioni informatiche

Niente tamponi rapidi per i prof "no vax"

E' chiaro che il Governo non intende arrivare impreparato all'appuntamento con la riapertura delle scuole e che l'obiettivo è salvaguardare le lezioni in presenza. Obiettivo che viene perseguito accelerando sulla campagna vaccinale, invitando anche le fasce dai 12-19 anni all'inoculazione e, soprattutto, mettendo in sicurezza il corpo docente. Con il chiarimento del ministro dell'Istruzione circa la decisione dell'Esecutivo di non rimborsare eventuali tamponi ai professori che intendono evitare di sottoporsi al vaccino si rafforza ulteriormente la direzione imboccata.

Il protocollo per il rientro a scuola

Allargando lo sguardo vediamo nel dettaglio quali regole comporta il protocollo per il rientro a scuola, firmato in piena notte, dopo un incontro iniziato nel pomeriggio del 13 agosto 2021 dai sindacati (esclusi Anief, Gilda, Anp) e dal ministro dell'Istruzione.

Confermate le regole già valide durante lo scorso anno scolastico - dalle mascherine obbligatorie dai 6 anni in su al distanziamento minimo di un metro - e tamponi gratuiti, come già chiarito, soltanto per i docenti per per problemi di salute non possono sottoporsi al vaccino. Il timore dell’Associazione nazionale presidi, che infatti non ha firmato il Protocollo, era proprio che le scuole dovessero farsi carico del costo dei tamponi per i prof no vax. A sgombrare il campo dagli equivoci le recenti dichiarazioni del ministro Bianchi, che ha assicurato che l'eccezione sarà costituita soltanto dai fragili, impossibilitati a vaccinarsi.

LEGGI ANCHE: Piano Scuola, il ministro Bianchi è sicuro: "Tutto in presenza da settembre"

L’Anp ha replicato:

"Apprezziamo la puntualizzazione del ministro. Auspichiamo che il testo del Protocollo sia modificato in coerenza con quanto da lui espresso, in tal caso, saremmo pronti alla sottoscrizione".

Green pass obbligatorio dal primo settembre: in una nota tecnica inviata a tutte le scuole il ministero dell’Istruzione indica:

"Il decreto legge del 6 agosto introduce, dal 1° settembre al 31 dicembre 2021 (attuale termine di cessazione dello stato di emergenza), la “certificazione verde COVID-19” per tutto il personale scolastico. La norma definisce al contempo un obbligo di “possesso” e un dovere di “esibizione” della certificazione verde".

Controlli: la verifica del possesso del Green pass spetta ai dirigenti scolastici e ai responsabili dei servizi educativi dell’infanzia che possono delegare ad un individuo scelto nel personale della scuola. Toccherà al dirigente scolastico sanzionare il lavoratore che non presenterà il certificato verde. Chi non presenterà il certificato verde sarà considerato assente ingiustificato. A decorrere dal quinto giorno è prevista la sospensione senza stipendio e la riammissione in servizio non appena si sia acquisito il possesso del certificato verde.

Finestre aperte: si indica come opportuna la pratica di tenere aperte leggermente e contemporaneamente una o più ante delle finestre e/o di eventuali balconi e la porta dell’aula in modo intermittente o continuo, anche nelle giornate con avverse condizioni meteorologiche.

Gestione dei contagi: in caso di contagio a scuola, le regole restano quelle dello scorso anno: la persona dovrà tornare a casa e si attiveranno le procedure con la Asl: con una sola differenza, per i vaccinati dovranno passare soltanto 7 giorni e non più dieci per fare il tampone di conferma e tornare a scuola.

Distanziamento: in linea generale e qualora logisticamente possibile, si raccomanda di mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro (sia in posizione statica che dinamica) e di assicurare, anche nelle zone bianche, la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra del docente. Laddove le condizioni strutturali-logistiche degli edifici scolastici, legate anche alla disponibilità di risorse umane e alle conseguenti ripercussioni organizzative, non consentano il distanziamento di sicurezza interpersonale, resta necessario mantenere le altre misure.

Seguici sui nostri canali