Vaccini Covid: "A Pavia un disastro: nessuno si presenta nei centri. Mancano gli elenchi per le convocazioni"
E' la denuncia del consigliere regionale del Pd, Giuseppe Villani di fronte al flop delle vaccinazioni nella provincia.
Vaccini Covid. Villani (PD): "A Pavia un disastro: nessuno si presenta nei centri, mancano gli elenchi. Regione faccia subito chiarezza".
Vaccini Covid: "A Pavia un disastro"
“Un disastro assoluto: i centri vaccinali sono vuoti perché le persone non ricevono la convocazione e gli operatori sanitari stessi non hanno nemmeno in mano gli elenchi. Una vergogna! Il presidente Fontana e l’assessore al Welfare Moratti facciano subito chiarezza”, ha raccolto tutta la rabbia dei cittadini Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd, e la fa propria di fronte al flop delle vaccinazioni in provincia di Pavia.
“Soprattutto quelle destinate al personale della scuola sono nel marasma totale, ma intanto le dosi di AstraZeneca, ormai diventate preziose come l’oro, per come sta andando la campagna vaccinale, rischiano di diventare inutilizzabili. E ci mancherebbe altro", incalza il consigliere Pd.
Le vaccinazioni al personale scolastico
Insomma, “mentre la Lombardia continua a essere tra le regioni fanalino di coda per la vaccinazione al personale scolastico – al 5 marzo era stato vaccinato l’1% a fronte del 68,5% della Toscana, del 62,2% della Puglia e del 53,1% dell’Umbria –, nei centri vaccinali della provincia di Pavia destinati alla scuola, gli operatori non avevano a disposizione alcuna lista dei cittadini attesi e quindi non potevano neppure recuperarne il contatto”. Per non parlare della campagna rivolta agli anziani:
“Gli sms di conferma arrivano a tarda sera per il giorno dopo, il che mette in seria difficoltà molte persone in età che non riescono a organizzarsi per raggiungere il punto vaccinale”, ricorda Villani.
Organizzazione in tilt e confusa
Per il Pd “è evidente che l’organizzazione è in tilt e l’informazione confusa. Per questo chiediamo alla Regione di chiarire cosa devono fare i cittadini che hanno già prenotato il vaccino sulla piattaforma di Aria e se possono considerare la prenotazione conclusa perché il sistema è ancora attivo o devono rifare tutto da capo non appena, ma non sarà immediato, entrerà in vigore l’accordo con Poste Italiane”.
Villani, tuttavia, non si stupisce di quanto sta accadendo:
“Bisognava aspettarselo: non c’è alcun cronoprogramma ed è chiaro che senza una definizione puntuale e precisa dei tempi delle somministrazioni delle dosi ogni Piano resta una lista dei desideri. La distribuzione dei punti vaccinali, inoltre, non è affatto omogenea nei territori, in alcuni è molto minore che in altri. È evidente che la Lombardia da sola non ce la fa, serve cambiare velocità, ma Fontana e i suoi arrancano. Non è servito nemmeno nominare Bertolaso.
Noi incalzeremo, staremo con il fiato sul collo alla Giunta: abbiamo provato a suggerire anche come reperire più personale, dove organizzare altri punti vaccinali, quali soggetti inserire come prioritari nel piano. Niente. Vanno dritti per la loro strada, senza ascoltare nessuno, senza intenzione di collaborare. E poi ci troviamo con i centri vaccinali vuoti, i sanitari con le mani in mano, le dosi da buttare. Non ci siamo proprio”, conclude Villani.