Da Pavia 6mila euro per l'ospedale e la casa di accoglienza per orfani e figli di madri sieropositive di Ayamè
"Sono convinto che il nome di Pavia, nel mondo, debba essere associato alla generosità, alla voglia di fare, alla capacità di risolvere problemi".
Il Comune di Pavia conferma, anche per il 2021, la partecipazione al progetto di cooperazione allo sviluppo promosso ad Ayamé (Costa d’Avorio) da Agenzia n° 1, realtà pavese attiva nel campo della solidarietà internazionale.
Da Pavia 6mila euro per l'ospedale e la casa di accoglienza per orfani e figli di madri sieropositive di Ayamè
Quest’anno verrà erogato un contributo di 6000 euro per il mantenimento della struttura sanitaria "Casa del Gemellaggio" e della cosiddetta “Pouponnière“, la casa-rifugio che accoglie bambini orfani e figli di madri sieropositive.
Per lo sviluppo dell'ospedale
Nell'aprile del 1985 era stato infatti realizzato, proprio ad Ayamé, un ospedale pediatrico e di neonatologia infantile. Nel 1991 era stata poi costituita, a Pavia, Agenzia N. 1, organizzazione non governativa composta da 50 professionisti pavesi che si erano impegnati a finanziare lo sviluppo dell'ospedale, la cui gestione, sulla base di una convenzione siglata con il Governo ivoriano, è totalmente italiana.
Il contributo del Comune è finalizzato a consentire il mantenimento della struttura ospedaliera, in cui operano professionisti italiani, e in particolare pavesi, che periodicamente prestano attività volontaria d'assistenza e ricerca, nonché per la formazione del personale medico locale e per il funzionamento della “Pouponnière”, costruita su progetto redatto dall’Ordine degli Ingegneri di Pavia.
“Io credo si debbano aiutare le persone nei luoghi in cui sono nate, per ridurre al massimo i costi sociali e i terribili disagi legati alle migrazioni” - ha dichiarato il Sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi - “Il contributo è un modo per dare concretezza a questo principio di solidarietà. Inoltre, sono convinto che il nome di Pavia, nel mondo, debba essere associato alla generosità, alla voglia di fare, alla capacità di risolvere problemi. Questa è la cooperazione in cui credo”.