Regione Lombardia scrive al Governo: “Ristoranti aperti sino alle 22”
Lettera formale del governatore Attilio Fontana e dell'assessore Guido Guidesi.
Il presidente Attilio Fontana e l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi hanno inviato una lettera formale al Governo nella quale si chiede che i ristoranti e le attività assimilabili possano svolgere la loro attività fino alle 22.
La Regione al Governo: “Ristoranti aperti anche di sera”
Per i vertici della Regione è “importante che tale decisione venga presa al di là della crisi politica in atto” e ciò in relazione “alla situazione di estrema emergenza in cui versa un’intera categoria”.
Nello specifico, alla luce dei dati dell’andamento epidemiologico, della campagna vaccinale ormai entrata nel vivo, nonché della necessità di scongiurare la crisi del settore dei pubblici esercizi, il presidente e l’assessore chiedono formalmente “di estendere il periodo di attività fino alle ore 22”. Infine, Fontana e Guidesi invitano il Governo a “intraprendere ogni utile azione affinché sia concesso al mondo della ristorazione questa ulteriore facoltà, nel rispetto, ovviamente, delle misure di contrasto e contenimento dell’epidemia”.
Coldiretti: la chiusura alle 22 salva l'80% del fatturato
La possibilità di apertura serale a cena vale l’80% del fatturato di ristoranti, pizzerie ed agriturismi duramente provati dalla chiusure forzate che travolgono a valanga interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti per un valore stimato in 9,6 miliardi nel 2020. E’ quanto affermano il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il Consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia.
Anche alla luce dell’avanzare della campagna di vaccinazione, secondo Coldiretti e Filiera Italia sarebbe pertanto fondamentale consentire ai ristoranti, che si trovano nelle zone gialle e che dimostrano di rispettare i rigidi requisiti previsti, l’apertura serale fino all’orario di inizio coprifuoco, anche alla luce delle importanti misure di sicurezza adottata, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso.
Con tale possibilità limitata ai locali di ristorazione con servizio al tavolo – concludono Coldiretti e Filiera Italia – si coniugherebbero tutela della salute dei cittadini e ripresa dell’attività economica e lavorativa dell’intera filiera agroalimentare italiana, cui sono collegati circa 4 milioni di lavoratori.