Crisi Euronics-Galimberti: 250 posti di lavoro a rischio, sindacato preoccupato
Il futuro si deciderà nei prossimi giorni: "Il timore che nessuno presenterà offerte è vivo".
Crisi Euronics-Galimberti, a rischio ci sono 250 posti di lavoro: sindacato preoccupato. Il futuro si deciderà nei prossimi giorni.
Crisi Galimberti, 250 posti di lavoro a rischio sindacato preoccupato
Scaduti i termini per la presentazione delle offerte oggi, giovedì 4 febbraio, verranno valutare le proposte d’acquisto per i sette punti vendita Galimberti a marchio Euronics (incluso quello di Pavia) oggetto della procedura di dismissione autorizzata dal Tribunale di Milano. Negozi che da sabato chiuderanno i battenti.
“Va salvato un patrimonio fatto di persone”
La preoccupazione di Mario Colleoni della Filcams Cgil:
“Il timore che nessuno presenterà offerte è vivo e con esso la preoccupazione per il futuro dei 250 lavoratori. La speranza è che ci siano imprese intenzionate a rilanciare questo storico marchio, che negli anni recenti ha avuto indubbi problemi, ma che nel tempo era diventato uno dei leader di mercato nel settore dell’elettronica in Lombardia. Va salvaguardato un patrimonio fatto in primis di persone, che operano da anni nei sette punti vendita del gruppo, la maggior parte dei quali situati in Lombardia, uno in Veneto”.
“Garanzie per i lavoratori”
Filcams Cgil auspica che i lavoratori vengano tutelati:
“Nel caso non dovessero esserci offerte e di conseguenza verificarsi lo scenario peggiore, riteniamo debbano essere messi in sicurezza tutti i lavoratori, garantendogli nel tempo i previsti ammortizzatori sociali e con essi percorsi finalizzati alla ricollocazione. La crisi che vede protagonista il gruppo Galimberti – Euronics potrebbe non essere l’unica del settore, con conseguenze dirette per i lavoratori che ne fanno parte, per le loro famiglie e per il comparto. Oggi, data la fase drammatica che sta attraversando la nostra economia, è necessario affrontare queste situazioni con politiche che superino le innumerevoli rigidità presenti sul tema delle politiche attive, sono oggi non rimandabili riforme che favoriscano la riallocazione nel breve termine dei lavoratori se vogliamo continuare ad affermare che il lavoro è un valore irrinunciabile per la vita delle persone”.