I commercianti premono per i risarcimenti dopo la zona rossa “sbagliata”
"Le imprese non si accendono e si spengono con un interruttore".
“Se i numeri lo consentono – e dalle ultime indicazioni Rt sembrerebbe di sì – occorre tornare al più presto in zona gialla per far ripartire anche ristoranti e bar”. A chiederlo è Confcommercio Lombardia che aggiunge: “L’altro fronte prioritario resta il risarcimento rapido delle imprese per i danni subiti dall’errata valutazione della zona rossa”.
Risarcimenti e zona gialla: Confcommercio chiede di fare presto
“A questo punto il ritorno in zona gialla sarebbe una scelta logica Ciò consentirebbe, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, ad oltre 45 mila imprese della ristorazione di riprendere la propria attività, seppure ancora con la difficoltà dell’orario ridotto. Si tratta di un passaggio fondamentale perché impedire le attività di somministrazione a bar e ristoranti rappresenta un costo che le imprese non possono più sostenere. Ed è chiaro ed evidente che non si può sopravvivere di solo asporto e delivery. Soprattutto la riapertura dei pubblici esercizi favorisce il consumo e fa da volano a tutto il commercio”.
“Le imprese non si accendono e si spengono con un interruttore”
“Ma c’è un punto che dobbiamo chiarire una volta per tutte: le imprese non si accendono e si spengono con un interruttore. Ogni chiusura trascina i suoi effetti negativi per molto tempo. Dopo un anno di pandemia, l’effetto negativo di ogni serrata si amplifica perché impatta su un sistema già in ginocchio. In questo contesto – sottolinea Confcommercio Lombardia – appare drammatica la situazione del comparto ricettivo. Con gli alberghi, fortemente penalizzati per il crollo dei fatturati che non hanno mai ricevuto ristori sufficienti”.
Le polemiche tra Regione e Governo
“E’ chiaro che chi ha sbagliato dovrà assumersi la responsabilità, ma il rimpallo delle colpe non ci interessa. L’urgenza sono risarcimenti congrui per le imprese che hanno subito una chiusura immotivata”.