Gallera in bilico dopo le ultime affermazioni, rimpasto in vista?
La Lega si era subito smarcata dalle sue dichiarazioni, Salvini: "Quando le cose saranno fatte lo saprete". E si fa già un nome per il suo sostituto.
Sembra sia caduta l’ultima goccia. Il rimpasto in Giunta regionale questa volta sembra cosa certa, con la Lega intenzionata, almeno a livello di partito, a chiudere definitivamente l’esperienza di Giulio Gallera alla guida dell’assessorato al Welfare.
Bufera Gallera, la Lega lo scarica
Come riporta Prima Saronno, delle dichiarazioni dell’assessore sulla partenza lenta della campagna vaccinale contro il Covid, e le reazioni del Carroccio, si è parlato ieri. E sempre ieri il Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti in un’intervista dichiarava senza troppi giri di parole che l’assessore di Forza Italia “ha perso la fiducia del centrodestra”, lasciando intendere che i venti di guerra non soffierebbero più solo da via Bellerio. Troppi scivoloni mediatici, più e meno gravi, durante la pandemia e soprattutto tanti inciampi nella gestione di un’emergenza sanitaria che sarebbero diventati sempre più duri da digerire e difendere.
Ma più delle parole di Gallera sulle ferie dei medici come causa dei ritardi nella vaccinazione sembra siano stati i numeri della indicati come obiettivo per la prima fase della campagna di somministrazione: 10mila al giorno, troppo pochi per una Regione da 10milioni di abitanti (anche se nella prima fase si vaccinerà un numero molto più ristretto di persone) e troppo pochi per difendere un’immagine della Lombardia come motore ed eccellenza del Paese già messa in forte crisi nell’anno passato.
Salvini: “Nei prossimi giorni si corre”
E’ la terza volta che il ruolo dell’assessore al Welfare è in bilico. A differenza di aprile e luglio però nessuno sembra intenzionato a fare marcia indietro. Il Presidente Attilio Fontana da giorni eviterebbe qualsiasi domanda sull’argomento, mentre il leader della Lega Matteo Salvini ieri al termine della cerimonia laica per l’addio all’ex sindaco di Milano Marco Formentini ha risposto ai giornalisti:
“Guardo avanti, non commento le frasi e ribadisco l’impegno mio, della Lega e di tutto il centrodestra a portare la Lombardia ad essere un modello. Dopo la bomba che ci è esplosa in casa con il Covid vogliamo tornare ad essere un esempio per tutta l’Europa e abbiamo tutte le potenzialità per farlo. Quando le cose saranno fatte lo saprete: nei prossimi giorni si corre”.
Tra i nomi che potrebbero sostituire Gallera quello che si sente più spesso è quello di Gian Vincenzo Zuccotti, preside della Facoltà di Medicina della Statale e primario di pediatria dell’ospedale Buzzi.
La risposta della minoranza
Sulla sfiducia a Gallera, De Rosa (M5S), afferma:
“Esiste ancora una coalizione di maggioranza o Regione Lombardia è una sezione della Lega? Chi governa questa Regione deve assumersi prima la responsabilità del proprio il fallimento e poi fare nomi. Non fare nomi per coprire il proprio fallimento.
La sfiducia all’assessore Gallera, che Fontana e la sua maggioranza hanno difeso a spada tratta in Aula anche poco prima di Natale, è riprova che la Giunta regionale e il suo presidente front-office, altro non siano se non una succursale di via Bellerio. Possibile che i rappresentanti delle altre forze politiche di maggioranza accettino passivamente questa situazione? Esiste ancora una coalizione di maggioranza in Regione Lombardia, oppure tutti i consiglieri di centrodestra hanno fatto la tessera della Lega?” domanda il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Consiglio Regionale, Massimo De Rosa.
In merito all’ipotesi relativa alla nomina del primario Gian Vincenzo Zuccotti: “Siamo certi della professionalità del preside Gian Vincenzo Zuccotti, a lasciarci perplessi sono, ancora una volta, le modalità attraverso le quali sembra arrivare questo incarico. Una nomina che arriva da fuori le mura di Regione Lombardia, presumibilmente imposta dai vertici della Lega. Un modo di agire che relega, ancora una volta, l’intera Giunta regionale a una succursale di partito. Tutto nel solco di una logica di spartizione da prima Repubblica. Non scorgiamo alcuna rottura, nessuna nuova visione di cambiamento dell'attuale modello Lombardia, che ha fallito la prova pandemia. A nostro avviso chi governa questa Regione deve assumersi prima la responsabilità del proprio il fallimento e poi fare nomi. Non fare nomi per coprire il proprio fallimento” commenta De Rosa.
Dall’inizio dell’emergenza il segretario della Lega ha disposto dell’Istituzione regionale, a suo uso e consumo, al solo scopo di alimentare una quotidiana polemica con il governo funzionale ai suoi interessi elettorali. Incurante del fatto che a fare le spese di tutto questo fossero proprio i cittadini lombardi. Esattamente come avvenuto con i ritardi relativi all’erogazione della cassa integrazione prima e ora con i ritardi sul piano vaccinale anti-covid. Non è questo il cambio di passo che auspichiamo per la nostra regione, in una fase come questa. Forse sarebbe maggiormente opportuno se questa maggioranza, ormai tramutata in una sezione di partito, liberasse i lombardi dalla propria inadeguatezza al più presto.” conclude De Rosa.
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