Operazione "Casa Mia"

Amministratore di sostegno (ed ex assessore ai servizi sociali) si appropriava dei patrimoni dei suoi assistiti

Il 65 anni, con l'aiuto di un complice brasiliano, ha raggirato una settantina di anziani non autosufficienti sottraendogli ingenti quantità di denaro. 

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Operazione "Casa Mia": Amministratore di sostegno si appropriava dei patrimoni dei suoi assistiti con l’aiuto di un complice brasiliano. La Guardia di Finanza sequestra beni per oltre 1,2 milioni di euro.

Amministratore di sostegno si appropriava dei patrimoni dei suoi assistiti

Su delega della locale Procura della Repubblica, il Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Pavia ha terminato una complessa indagine, coordinata dal Dott. Mario Venditti – Procuratore f.f. - e dal Sostituto Procuratore Dott. Andrea Zanoncelli, nei confronti di C.S., 65 anni, ex assessore ai servizi sociali del Comune di Pavia (dal 1990 al 1993 e da luglio 1996 a giugno 2004), ex presidente dell'Azienda Servizi alla Persona (da maggio 2004 a novembre 2014) che ha ricoperto incarichi anche in altri enti locali di volontariato o sportivi nonché di un altro soggetto, di nazionalità brasiliana, D.M.D., 41 anni suo complice.

Sequestri per oltre 1,2 milioni di euro

A conclusione delle indagini, i PP.MM. hanno chiesto e ottenuto, dal Tribunale pavese, il sequestro per equivalente di beni immobili e mobili e dei rapporti bancari riconducibili ai due indagati, per oltre 1,2 milioni di euro ravvisando ripetute, gravi ed evidenti condotte delittuose di peculato ed omissione e rifiuto di atti d’ufficio.

Dagli accertamenti svolti è emerso che C.S. ha ottenuto, in un periodo di ben 14 anni, l’incarico di amministratore di sostegno e/o curatore di almeno settanta anziani non autosufficienti. Tuttavia, dopo aver analizzato decine di fascicoli acquisiti dalla Procura della Repubblica, con i relativi documenti bancari e le operazioni finanziarie effettuate, i Finanzieri pavesi hanno accertato che l’amministratore infedele ha gestito a proprio favore i patrimoni delle persone anziane (con delega ad operare sui rapporti bancari e atti dispositivi di beni immobili), in relazione ai quali in moltissimi casi, è risultato altresì non aver presentato alcun rendiconto al Giudice Tutelare.

In tali incarichi, C.S. è stato coadiuvato dall’amico D.M.D., prestatosi non solo per svolgere mansioni ausiliarie all’incarico, ma anche e soprattutto per consentire l’esecuzione di alcune compravendite riferite agli immobili oggi sequestrati su ordine del G.I.P. del Tribunale Pasquale Villani.

All’esito della complessa e duratura attività d’indagine è emerso un quadro davvero singolare. Infatti negli anni sono risultati fittissimi i rapporti patrimoniali intercorrenti tra i due citati soggetti, finalizzati a drenare i capitali sottratti agli ignari assistiti sfruttando la condizione di incapacità/solitudine dei soggetti amministrati, sottraendo loro ingenti disponibilità di denaro.

Bonifici, assegni circolare e prelievi di contante

Ciò è avvenuto in gran parte mediante l’effettuazione di bonifici ingiustificati, l’emissione di assegni circolari e da una innumerevole quantità di prelievi di contanti, effettuati con l’evidente scopo di non destare sospetti e/o far scattare segnalazioni da parte degli istituti di credito per eventuali movimenti anomali.
Tale disastrosa gestione dei patrimoni di alcuni amministrati ha lasciato questi ultimi senza alcuna disponibilità finanziaria tanto da non riuscire addirittura a pagare le rette delle strutture ospitanti, con inevitabile intervento dello Stato per sopperire alle mancanze.

Dagli accertamenti è emerso, inoltre, che D.M.D., durante gli incarichi di C.S., ha prima acquistato e subito dopo rivenduto n. 2 immobili di proprietà di soggetti in stato di interdizione legale a lui venduti proprio dall’Amministratore di sostegno che, in ragione della propria funzione, poteva agire in rappresentanza dei propri assistiti. Tali operazioni immobiliari non sono state neppure rendicontate ai Giudici tutelari e, senza l’intervento della Procura e delle Fiamme gialle, non sarebbero mai stati scoperti.

La Guardia di Finanza, all’esito dell’analisi dei rapporti bancari, ha attestato la presenza di movimenti privi di giustificazione per un totale complessivo di oltre 1,2 milioni di euro e di tale somma, circa 412.000 euro sono stati in vario modo devoluti con movimenti bancari tracciati direttamente all’indagato D.M.D. e in parte trasferiti a persone fisiche/società riconducibili al medesimo brasiliano.

Operazione "Casa Mia"

Oggi nell’epilogo dell’operazione, denominata CASA MIA per la sfacciataggine con la quale gli indagati hanno considerato propri gli immobili sottratti agli assistiti, i finanzieri pavesi stanno eseguendo una serie di perquisizioni ed accertamenti nelle provincie di Pavia e Milano, nei pressi degli immobili e delle attività commerciali nelle disponibilità degli indagati, finalizzate a sequestrare diponibilità immobiliari e finanziarie, anche con l’ausilio di unità cinofile al fine di ricercare eventuali somme di denaro sottratte agli anziani truffati ed occultate all’interno degli immobili perquisiti.

L’operazione odierna testimonia ancora una volta l’attenzione della Procura della Repubblica pavese e della Guardia di Finanza alla tutela dei diritti dei cittadini più deboli di fronte all’operato illegale di chi, invece che tutelare i più deboli, approfitta della propria posizione, per derubarli.

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