Sventato il rapimento di un imprenditore genovese, tra i sei arrestati una pavese
La banda criminale intendeva ovviamente richiedere un'ingente somma di denaro per la liberazione dell'uomo.
Il piano che avevano predisposto era semplice: sequestrare un imprenditore genovese, rinchiuderlo nella stanza di un hotel a Varazze e farsi consegnare un’ingente somma di denaro per la sua liberazione.
Sventato il rapimento di un imprenditore
Il pericoloso progetto criminale, come riporta Prima Torino, è stato sventato dalla prontezza degli agenti della Squadra Mobile di Savona, che nel pomeriggio di giovedì 19 novembre 2020 hanno arrestato i sei presunti componenti della banda dedita, tra l’altro, ad attività di spaccio di droga. Tra gli arresti ci sono tre torinesi, un Alessandrino residente ad Asti, una donna di Alba (residente sulla Riviera Ligure) e una donna di Pavia.
La banda
Una banda criminale di sei persone: tre torinesi, un Alessandrino residente ad Asti, una donna originaria di Alba (un’unica persona residente in Riviera) e di una Pavese. L’obiettivo degli aspiranti sequestratori era il titolare di una società di catering di Genova. Il piano che avevano predisposto era semplice: sequestrare un imprenditore genovese, rinchiuderlo nella stanza di un hotel a Varazze e farsi consegnare un’ingente somma di denaro per la sua liberazione. Gli agenti della Mobile, in collaborazione con i colleghi della Questura di Genova, hanno tuttavia monitorato le mosse dei malviventi e predisposto l’irruzione culminata nell’arresto dei sei: Davide Termine (25 anni), originario di Bari ma residente a Torino, Davide Girlanda (35 anni), torinese, Claudio Isosceli (43 anni), torinese, Bruno Pavese (41 anni), nato ad Alessandria e residente in provincia di Asti, Viviana Amoretti (28 anni), di Pavia e la 25enne Samantha Pluchino, l’unica “di casa” sulla Riviera dove lavorava da tre anni come dipendente dell’hotel La Vela, di Varazze.
Il piano dei malviventi
L’obiettivo degli aspiranti sequestratori era il titolare di una società di catering di Genova. L’uomo era stato contattato con la scusa di volergli commissionare un vantaggioso lavoro per la prossima primavera. Era quindi stato invitato a raggiungere nel pomeriggio seguente la sede dell’hotel a Varazze, dove avrebbe dovuto organizzare un evento per numerose persone. In realtà una delle stanze dell’hotel, semideserto in questo periodo anche a causa dell’emergenza sanitaria, era già stata adattata a rinchiuderlo per poi costringerlo con la violenza a consegnare i soldi. L’albergo varazzino avrebbe dunque dovuto fare da base logistica per il sequestro, ma la Polizia è venuta a conoscenza dell’operazione criminale nella serata di mercoledì 18 novembre 2020. Così, gli agenti della Squadra Mobile di Savona, nel pomeriggio di giovedì 19 novembre 2020 hanno arrestato i sei presunti componenti della banda.
Trovate le prove per il sequestro
A riscontro dell’ipotesi di sequestro di persona, le Forze dell’Ordine hanno rinvenuto due corde, un passamontagna, guanti, fascette contenitive, un lenzuolo e delle pinze che sarebbero dovute servire per immobilizzare la vittima. Inoltre uno degli indagati era armato e portava, occultata nei pantaloni, una pistola funzionante e pronta all’uso. Sono stati rinvenuti nell’albergo, posto sotto sequestro insieme alle auto dei sospettati, anche un’altra pistola, un etto di hashish e 30 grammi di marijuana. Nel corso di altre perquisizioni effettuate in provincia di Torino, con la collaborazione della locale Squadra Mobile, sono state poi sequestrate una pistola a tamburo modificata, una pistola semiautomatica modificata, un chilogrammo circa di marijuana e 65 grammi di cocaina con vario materiale per il confezionamento.
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