Più sicurezza sanitaria a scuola: a San Martino Siccomario arriva nelle aule l'infermiere
Un progetto pilota che piace a genitori e alunni.
A San Martino Siccomario arriva a scuola l'infermiere: per fronteggiare l'emergenza Covid ma non solo. Un progetto pilota che sta raccogliendo consensi.
A San Martino Siccomario arriva l'infermiere a scuola
Un progetto pilota avviato circa una settimana fa e che ha già raccolto pareri favorevoli tra alunni e genitori: l’Istituto Comprensivo di San Martino Siccomario apre le porte della scuola agli infermieri. Una intuizione del sindaco Alessandro Zocca e della dirigente scolastica Miriam Paternicò, che hanno raccolto il suggerimento dell'associazione infermieristica di nursing sociale Ains rendendolo concreto.
Già i primi interventi
Una misura decisa non solo per far fronte all’emergenza causata dal Covid, ma anche per supportare le famiglie degli alunni nella gestione di altre patologie. E in pochi giorni di servizio, si sono già verificati i primi interventi: alunni con la febbre, ma anche semplici mal di pancia, mal di testa o piccoli infortuni durante l'ora di educazione fisica.
Non solo Covid
Scopo del progetto infatti non è solo la tutela della salute nella pandemia, ma vuole essere anche un punto di riferimento per gli studenti con condizioni di salute specifiche e attuare, in sinergia con la scuola, azioni di prevenzione, di sensibilizzazione alle sane abitudini e a stili di vita sani. L’infermiere scolastico svolge il suo ruolo all’interno dell’Istituto attraverso varie attività quali la gestione autonoma di piccoli problemi di salute, la somministrazione di terapie prescritte dal medico, l’intervento in caso di improvvisi eventi sanitari, l’attuazione di strategie per diffondere l’educazione sanitaria e la conoscenza e l’abilità in materia di primo soccorso.
"Renderlo permanente"
"Credo che debba essere considerata una sorta di esperienza pilota - dice il sindaco Alessandro Zocca - che ci auguriamo possa essere raccolta come spunto e che si possa portare avanti nel tempo, anche con l'ausilio delle istituzioni. Il progetto verrà sicuramente portato avanti per tutto l'anno scolastico e per tutta la durata dell'emergenza. L'idea però è di renderlo permanente e trasformarlo in un presidio che permetta di garantire il supporto a famiglie e alunni ma anche a personale docente e non docente... come si usava una volta".