Da due anni allacciati abusivamente alla rete pubblica: nei guai sei famiglie di Mortara
Si stima un danno di almeno 11mila euro.
Per due anni vivono rubando energia elettrica: nei guai sei famiglie di Mortara. Si stima un danno di circa 11mila euro.
Sei persone arrestate
Ieri 10 maggio 2020, i carabinieri della Stazione di Mortara, nel corso di una perquisizione domiciliare delegata dall’Autorità Giudiziaria in un complesso di più appartamenti a Mortara in uso per la maggior parte a nuclei famigliari imparentati tra loro, hanno tratto in arresto per furto continuato e aggravato di energia elettrica 6 persone:
- A.A., cinquantenne incensurato nato in Marocco, autista;
- D.D.F., quarantunenne con precedenti di polizia nato in Romania, autista;
- D.D.D., ventiduenne con precedenti di polizia nato in Romania, disoccupato;
- D.D.A., diciottenne nata in Romania, casalinga;
- C.C., quarantaseienne con precedenti di polizia nata in Romania, disoccupata;
- D.D.N., trentacinquenne con precedenti di polizia nata in Romania, casalinga.
Allacciati abusivamente alla rete pubblica
È stato infatti accertato che le sei famiglie residenti nel complesso attenzionato avevano allacciato illecitamente l’impianto elettrico dei propri appartamenti direttamente alla rete pubblica “Enel Distribuzione S.p.a.”, da almeno due anni, per un danno presunto di almeno undicimila euro, il tutto riscontrato unitamente ai dipendenti dell’ENEL, chiamati e intervenuti sul posto per gli accertamenti del caso.
Le manomissioni
Le manomissioni sono state facilmente individuate poiché alcune:
- erano visibili a causa del groviglio di cavi esposti collegati ad un salvavita e, abbassando la leva del contatore, la fornitura di energia elettrica non si interrompeva;
- avevano il contatore che, di fatto, non misurava la fornitura della stessa, in quanto il misuratore era stato manomesso così come la vite antifrode ed erano stati collegati i cavi dell’impianto privato direttamente alla presa di alimentazione della rete elettrica di distribuzione;
- presentavano un allacciamento fraudolento sulla presa pubblica mediante rottura del contatore che ancora si trovava a terra ai piedi della stessa presa, completamente divelto dalla propria sede con i cavi dell’impianto privato allacciati direttamente sul cavo di alimentazione pubblica.
In un caso, al momento dell’ispezione, i militari si sono accorti della manomissione anche se, al loro arrivo, uno degli arrestati, non visto, ha cercato di eludere il controllo una volta compreso che l’accertamento, vista la presenza dei tecnici, sarebbe stato approfondito. Infatti, in questo caso è stato appurato che il consumo era stato fatto, ma la manomissione era stata rimossa da poco, in quanto il frigorifero risultava essere da poco spento per mancanza di corrente ma era presente il ghiaccio nella cella frigo.
Le perquisizioni sono state delegate nell’ambito di un procedimento penale instaurato a seguito di una denuncia per furto e ricettazione sporta in altra Procura.
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