Il coronavirus colpisce al 95% gli anziani: la statistica dei decessi è impietosa
La regola per la sopravvivenza resta solo una: #iorestoacasa, almeno fino a un grado di immunità della popolazione sufficiente.
Abbiamo raccontato molte storie drammatiche, in queste settimane. Anche per chi è giovane e in salute, ammalarsi di Covid-19 equivale spesso a un calvario lungo settimane. Lo testimoniano esempi come quello di Mattia, il maratoneta "paziente 1" di Codogno, oppure della 38enne bergamasca, vedova e con tre figli piccoli, che ha commosso il mondo con la sua lettera, o ancora il 42enne cremonese maestro di arti marziali risvegliatosi a Trieste dopo 17 giorni di terapia intensiva. Senza contare chi purtroppo non ce l'ha fatta.
Decessi al 95% fra gli over 75
Ma la statistica è impietosa, i numeri sono molto chiari: il coronavirus è il virus che colpisce gli over 65.
Emerge dal dato aggiornato sui decessi nella regione Veneto, per quanto tenga ovviamente conto solo di quelli ufficialmente attribuiti al coronavirus: il 95% delle morti sono nella fascia over 65.
Con un'ulteriore significativa differenza: l'81% dei decessi si registra comunque fra gli over 75.
Morti Covid-19 per fasce d'età
Più nel dettaglio, su un totale di 736 morti in regione:
- 45-54 anni: 8 decessi (1%)
- 55-64 anni: 33 (4%)
- 65-74 anni: 101 decessi (14%)
- over 75: 594 decessi (81%)
#iorestoacasa, fino a un grado di immunità della popolazione sufficiente
La situazione drammatica in quasi tutte le case di riposo non fa che confermarlo.
Alternative non ce ne sono: l'unica è continuare a proteggere i nonni (giovani o più vecchi che siano) il più possibile.
Distanziamento sociale e isolamento sono le uniche armi non spuntate, in questo momento, almeno fino a quando non arriverà un vaccino (ma ci vorrà almeno un anno, sembra) oppure una cura efficace.
Tutto questo nella speranza che si riesca ad arrivare a un grado di immunità della popolazione sufficiente, da verificare grazie ai test sierologici che individuano gli anticorpi: il Veneto è all’avanguardia, le altre regioni si stanno attrezzando a ruota.
Fino ad allora, almeno per i nostri anziani, la regola per la sopravvivenza resta solo una: #iorestoacasa
Un "patto con il diavolo coronavirus"
Mentre per tutti gli altri, coraggio e incrociamo le dita: abbiamo capito che la ripresa sarà a scaglioni, per fasce d'età, per zone geografiche, per tipo di attività... e che dopo Pasqua potrebbero riaprire già alcuni tipi di produzione, ipotizzando una ripartenza più generaleperò non prima del 4 di maggio.
Dobbiamo abituarci a stringere quello che qualcuno ha definito una sorta "patto con il diavolo coronavirus": continueremo a far di tutto per contenerti in modo che tu ci lasci lavorare... fino a che un giorno potremo dirti addio per sempre.
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daniele.pirola@netweek.it