Turisti italiani bloccati alle Canarie, l'ex ministro Centinaio li recupera con il bus
Rimasti bloccati dopo una vacanza a Fuerteventura. L’iniziativa insieme all’europarlamentare leghista, Susanna Ceccardi.
Turisti italiani bloccati alle Canarie, l'ex ministro Centinaio li recupera con il bus insieme all'europarlamentare Susanna Ceccardi.
Turisti italiani bloccati alle Canarie: Centinaio li recupera con il bus
L’ex ministro leghista, il pavese Gian Marco Centinaio, e la collega di partito, l’europarlamentare Susanna Ceccardi, di sono recati in pullman fino a Barcellona per riportare a casa un gruppo di turisti italiani rimasti bloccati alle Canarie.
"Stiamo lavorando tutti insieme per riportare velocemente le migliaia di italiani trattenuti nei vari Paesi in giro per il mondo. Alcuni in quarantena per coronavirus altri semplicemente perché sono italiani. È il caso del gruppo di nostri connazionali che per giorni sono rimasti bloccati alle Canarie senza la possibilità di poter riabbracciare le proprie famiglie. Insieme all’Eurodeputato Susanna Ceccardi, ideatrice dell’iniziativa, stiamo provando a riportarne a casa una parte. In pullman stiamo attraversando italia – Francia – Spagna per recuperarli e riportarli a casa. Non sarà facile ma ci vogliamo provare. Siamo in contatto con la Farnesina perché nessuno vuole infrangere la legge. Vogliamo collaborare. Tutti insieme per il nostro Paese senza divisioni politiche". Così scrive Centinaio sul suo blog.
La "missione"
La delegazione è partita nel pomeriggio di sabato 14 marzo da Pisa per raggiungere l'aeroporto di Barcellona nella giornata di domenica. Insieme a Susanna Ceccardi, tre autisti, e la dottoressa Gianna Gambaccini che si è occupata di visitare i turisti italiani prima di farli salire sull'autobus e l'ex ministro Gianmarco Centinaio recuperato in territorio pavese. Poi nella serata di domenica il rientro in Italia.
"Si torna a casa.
Stanchissimi ma soddisfatti. 48 nostri connazionali. 48 cittadini italiani che nelle prossime ore torneranno a casa e potranno salutare dal vivo i propri cari, gli amici, gli affetti. 48 persone che ci hanno dimostrato gratitudine e ci hanno raccontato la loro storia, le paure, le delusioni e i tanti soldi spesi per cercare di tornare in Italia senza assistenza e senza qualcuno che gli dicesse: “ non siete soli”.
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