Vaccini scuola | Proroga scade oggi: gli elenchi degli inadempienti alle ex Asl

Per alcuni giorni non succederà nulla, saranno poi i Centri vaccinali a verificare ogni singola situazione.

Vaccini scuola | Proroga scade oggi: gli elenchi degli inadempienti alle ex Asl
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Vaccini scuola: scade oggi il termine per la comunicazione da parte delle scuole alle Ats (le ex Asl) degli elenchi degli studenti inadempienti. Ora che succederà?

Vaccini scuola: per ora nessuna esclusione

Le Aziende di tutela della salute, raccolti i dati, invieranno gli elenchi degli inadempienti alle rispettive Asst (le Aziende socio sanitarie territoriali, ovvero le ex aziende ospedaliere, gli ospedali) per la verifica della correttezza dell’inadempienza a mezzo anagrafe vaccinale.

Se ne deduce che per alcuni giorni non succederà esattamente nulla. Saranno i Centri vaccinali a verificare ogni singola situazione per accertare che dietro l’inadempienza ci sia l’effettiva volontà a non vaccinare i bambini e non un errore o una dimenticanza. Solo a conclusione di tale verifica, si potrà effettivamente dichiarare l’inadempienza all’obbligo vaccinale.

E a quel punto saranno messe “in guardia” anche le scuole.

Comunque nessuna esclusione dalle elementari

Per scuole dell’infanzia e asili nido, il bambino non potrà più frequentare, ma rimarrà iscritto.

Per la scuola dell’obbligo (primaria, media e superiore fino ai 16 anni), l’accesso sarà comunque garantito: le famiglie dovranno rispondere della propria inadempienza allo Stato e non alla scuola, il decreto prevede solo una sanzione amministrativa dai 100 ai 500 euro.

Solo un bambino su tre tra i “ritardatari” s’è messo in regola

Solo il 70% dei bambini si è messo in regola con i vaccini. Ad esempio, nel territorio di pertinenza dell’Ats della Città Metropolitana, che comprende anche il Distretto di Lodi, ben 6.320 gli inadempienti (dati di febbraio) per alcune o tutte le iniezioni necessarie. A giugno 2017, prima che entrasse in vigore il decreto Lorenzin, erano 8.860: insomma, più di due terzi delle famiglie, consapevolmente o meno, sono “fuorilegge”.

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