Sciopero e presidio alla Sirti contro gli 833 licenziamenti

"L’azienda sta tentando di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri, i sommersi e i salvati".

Sciopero e presidio alla Sirti contro gli 833 licenziamenti
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Il 14 febbraio l’azienda Sirti ha annunciato l’intenzione di licenziare 833 lavoratori e aprirà una procedura di riduzione del personale.

Sciopero e presidio alla Sirti contro gli 833 licenziamenti

Ieri, martedì 19 febbraio 2019, si sono svolte le assemblee dei lavoratori di Sirti Milano e della Lombardia. Questa mattina, dalle 8 alle 12 invece, è stato programmato uno sciopero di 4 ore con presidio in via di Vittorio a Mazzo di Rho. Questa è la risposta al messaggio inviato a tutti i dipendenti da parte dell’amministratore delegato per convincerli “della bontà del piano di trasformazione”, chiedendo “un supporto in questo cambiamento”.

Il commento di Roberta Turi

Roberta Turi, segretaria generale della Fiom di Milano:

“Anche noi vogliamo trasformare l’azienda, ma senza licenziare 833 lavoratori. Riteniamo inaccettabile che la Sirti abbia deciso di lasciare a casa proprio quei lavoratori che dovrebbero portare a termine il piano banda ultralarga e intraprendere le attività previste per il 5G. Tra i lavoratori in esubero, infatti, ci sono anche coloro che posano la fibra e lavoratori del radiomobile. Il motivo vero dei licenziamenti annunciati è che i gruppi dirigenti aziendali vorrebbero guadagnare di più utilizzando in maniera selvaggia appalti e subappalti.  E in futuro non sono esclusi altri tagli. L’azienda sta tentando di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri, i sommersi e i salvati. Noi proviamo invece ad unirli per proporre un piano di trasformazione che dovrebbe prevedere la riqualificazione di tanti e l’accompagnamento in pensione di altri senza penalizzazioni economiche. L’azienda smentisce che in Lombardia ci sarebbero circa 250 lavoratori in esubero. In Assolombarda ha fornito numeri elevatissimi per l’area nord ovest: 138 lavoratori dell’area telco, 22 dello staff telco, 28 del digitale, 44 dello staff. Se non sono 250 ci siamo vicini. Non ci interessa il balletto dei numeri, la Sirti smentisca che vuole aprire una procedura di licenziamento collettivo per 833 persone, se ne ha il coraggio. Noi comunque ci opporremo in tutti i modi a questo piano.”

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