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Rapporto Pendolaria 2025: la Milano-Mortara si riconferma la peggiore linea della Lombardia

Il report di Legambiente evidenzia ritardi cronici, corse cancellate e carenze infrastrutturali lungo la linea utilizzata da quasi 19mila pendolari al giorno

Rapporto Pendolaria 2025: la Milano-Mortara si riconferma la peggiore linea della Lombardia

La tratta Milano-Mortara, percorsa ogni giorno da quasi 19mila pendolari, resta la più problematica della Lombardia tra ritardi, corse cancellate e infrastrutture insufficienti. A dirlo è il rapporto Pendolaria 2025 di Legambiente.

Pendolaria 2025

La Lombardia si conferma anche nel 2025 la regione italiana con la maggiore offerta di treni regionali e il più alto numero di viaggiatori. Tuttavia, come sottolinea il ventennale rapporto Pendolaria di Legambiente, questa posizione di primato non si traduce in una reale priorità al trasporto collettivo. La motorizzazione privata continua a ricevere attenzione politica, lasciando pendolari e studenti a confrontarsi con un servizio spesso inaffidabile.

Milano-Mortara, la peggiore in Lombardia

La tratta Milano-Mortara-Alessandria, percorsa ogni giorno da 19mila persone, rimane la peggiore della regione. Anche nel 2025 i pendolari hanno dovuto subire guasti ai convogli, ritardi e soppressioni di corse. Il caso più clamoroso risale al 30 settembre scorso, quando ritardi fino a due ore e sei corse cancellate hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per gestire i viaggiatori infuriati. All’origine dei problemi, secondo il report, c’è il protrarsi di lavori notturni e la mancata definizione di un accordo tra Governo, Regione Lombardia e Comuni per realizzare il raddoppio dei binari, soluzione sostenuta anche dal Comitato locale.

Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, commenta:

“Nonostante gli sforzi anche a livello nazionale del governo lombardo per aumentare gli investimenti, Pendolaria sottolinea il carattere di una regione con luci e ombre, dove in sintesi non si percepisce un reale cambio di passo per allontanarsi dalla mobilità insostenibile,” commenta Meggetto.

“Responsabilità tanto più significativa, quanto più si pensi al ruolo politico ed economico della Lombardia in Italia. Serve una maggiore empatia con i bisogni delle cittadine e delle amministrazioni locali, trasformando le rendite di posizione in investimenti nel futuro di tutti. E ovviamente un trasporto collettivo che risponda ai bisogni dei cittadini”.

Le ripercussioni

I disservizi della Milano-Mortara si riflettono sulla vita quotidiana dei pendolari: studenti in ritardo per la scuola o l’università, lavoratori costretti a cercare alternative costose o poco pratiche. Si acuisce così il fenomeno della povertà mobilistica, dove l’accesso al trasporto pubblico diventa essenziale per la partecipazione sociale ed economica.

Il recente cambio di orario sulla Milano-Pavia-Stradella, dovuto all’adeguamento della Milano-Genova per l’alta velocità, ha peggiorato la situazione per le fasce più giovani, penalizzando la puntualità scolastica e universitaria e riducendo l’attrattività del treno come scelta di mobilità.

Studente pavesi salgono sul bus sostitutivo per Pavia a causa del cambio di orario sulla linea ferroviaria Stradella-Pavia-Milano. Stazione ferroviaria di Bressana Argine, Bressana Bottarone (PV) il 15 dicembre 2025 alle 6:56 (ph.: Legambiente Lombardia)

Gli investimenti

Nonostante una flotta mediamente più giovane della media italiana (13 anni contro 15), il 24% dei 467 treni regionali lombardi ha oltre 15 anni. La Lombardia destina al servizio ferroviario circa 184 milioni di euro e 193 milioni per il materiale rotabile, confermandosi tra le regioni più investitrici, ma questi fondi risultano insufficienti a garantire un servizio adeguato ai quasi 700mila passeggeri quotidiani.

Pendolaria evidenzia inoltre numerose opere ferroviarie ancora incomplete in Lombardia, tra cui il raddoppio della tratta Albairate-Mortara (1,857 miliardi mancanti), il potenziamento Rho-Gallarate, il quadruplicamento Pavia-Milano Rogoredo e altri interventi cruciali. La mancanza di fondi rischia di rallentare lo sviluppo del trasporto collettivo, aumentando l’affollamento sui treni e incentivando la scelta della mobilità privata.

Nonostante l’importanza strategica dei trasporti pubblici, gli investimenti maggiori in Lombardia continuano a essere destinati a strade e autostrade, come Bre.Be.Mi, Pedemontana e altre, opere spesso di dubbia utilità ambientale e sociale.