Il campione italiano dei pesi leggeri Francesco Acatullo è stato ricevuto dal vescovo di Tortona Guido Marini in un incontro dedicato ai valori dello sport e della fede. Il pugile ha espresso emozione e gratitudine, condividendo il significato personale e spirituale del suo percorso agonistico.
Acatullo incontra il vescovo Marini
Non solo vittorie sul ring, ma anche un dialogo sui valori che accompagnano il percorso di un atleta. Questa mattina, mercoledì 17 dicembre 2025, il pugile di Voghera Francesco Acatullo, campione italiano dei pesi leggeri, è stato ricevuto da Sua Eccellenza Guido Marini, vescovo della diocesi di Tortona, in un incontro improntato alla condivisione e al significato umano dello sport.
Il vescovo Marini, da tempo attento e vicino alle realtà sportive locali, ha ribadito il suo sostegno al mondo dello sport tortonese. La sua presenza è nota in particolare nell’ambito della pallacanestro, con il Bertram Derthona, e in iniziative pubbliche come la Giornata dello Sport, oltre al supporto a progetti strutturali come la futura Cittadella dello Sport, promossa dalla famiglia Gavio.
Campione Italiano dei Pesi Leggeri
Acatullo si è presentato all’incontro accompagnato dal manager Giuseppe Cacciatore. Lo scorso ottobre, sotto la guida del Maestro Luciano Bernini, il pugile ha confermato con autorità il titolo di Campione Italiano dei Pesi Leggeri, imponendosi in un match combattuto contro un avversario di alto livello come Antonio Gualtieri.
Volto noto di numerosi eventi sportivi, Acatullo non ha nascosto l’emozione per l’incontro con il vescovo, sottolineando come il suo percorso agonistico sia affiancato da un cammino personale fatto di fede e speranza.
“Sono onorato della visita avuta stamane con sua Eccellenza Guido Marini, una figura importante per i fedeli come me. Il mio cammino è sempre guidato dalla fede in Dio. Un piacere avere portato il mio titolo italiano anche in un luogo così sacro e importante”, ha affermato il pugile.
Un incontro dunque che ha unito sport, spiritualità e territorio, offrendo un’immagine dello sport non solo come competizione, ma anche come veicolo di valori condivisi.