Andrea Sempio non si sottoporrà a ulteriori interrogatori da parte della Procura fino alla chiusura delle indagini sul delitto di Garlasco, avvalendosi di un diritto previsto dal codice di procedura penale. La difesa attende i risultati della nuova analisi sulle tracce ematiche prima di valutare ulteriori perizie o dichiarazioni.
Sempio non risponderà più ai pm
Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta sull’uccisione di Chiara Poggi, avvenuta a Garlasco nell’agosto 2007, non sarà più interrogato dai pubblici ministeri fino alla conclusione delle indagini.
La decisione è stata confermata dal suo avvocato, Liborio Cataliotti, membro del team difensivo, sottolineando che la scelta rientra nei diritti previsti dal codice di procedura penale. In sostanza, Sempio non rilascerà ulteriori dichiarazioni finché la Procura non avrà chiarito la sua linea d’accusa.

L’impronta 33
L’avvocato Cataliotti ha inoltre fornito dettagli sulla strategia difensiva relativa ad alcuni reperti cruciali dell’inchiesta. In particolare, la difesa di Sempio non richiederà una perizia sulla controversa “impronta 33” prima che siano disponibili i risultati della nuova analisi Bpa (Bloodstain Pattern Analysis).

L’impronta 33, rinvenuta sul muro in cima alle scale della cantina dove venne ritrovata Chiara Poggi, non era stata ritenuta utile in passato dai Ris. La decisione di non procedere immediatamente con la perizia sull’impronta è di natura strategica.
Secondo il legale, non è opportuno avanzare richieste di accertamento su tale elemento prima di conoscere gli esiti dello studio sulle tracce ematiche repertate sulla scena del crimine. Tali accertamenti rientrano nell’ambito degli atti disposti nell’incidente probatorio e sono considerati prioritari per definire il quadro indiziario.