CRONACA

Fuga spettacolare dal carcere di Opera: 41enne albanese (alla quarta evasione) ricercato anche nel Pavese

Sega le sbarre, si cala con lenzuola annodate e sparisce nel nulla: Toma Taulant è evaso nella notte tra sabato e domenica

Fuga spettacolare dal carcere di Opera: 41enne albanese (alla quarta evasione) ricercato anche nel Pavese

Toma Taulant, è evaso dal carcere di Opera, segando le sbarre e calandosi con lenzuola annodate. Si tratta della quarta evasione per il 41enne albanese, che ora è ricercato anche nel Pavese.

Fuga da film

Un’evasione degna di un film d’azione messa a segno nella notte tra il 6 e il 7 dicembre 2025 al carcere di Opera. Toma Taulant, 41enne albanese con precedenti per rapine, furti e droga, si è calato dall’edificio usando lenzuola annodate, dopo aver segato le sbarre della sua cella. Sarebbe dovuto rimanere rinchiuso in carcere fino al 2048.

Come riportato anche dall’Uilpa Polizia Penitenziaria, si tratta della quarta fuga di Taulant da una casa circondariale, un uomo ormai esperto nell’arte dell’evasione.

Il modus operandi della fuga

Taulant ha atteso la notte per agire indisturbato. Dopo aver segato le sbarre della finestra, ha creato una “corda” con lenzuola arrotolate e si è calato nel cortile interno. Da lì avrebbe scavalcato il muro di cinta, facendo perdere le proprie tracce. L’allarme è scattato alle 8 del mattino del 7 dicembre 2025, durante il giro d’ispezione, quando gli agenti non lo hanno trovato nella cella.

Le indagini sono già in corso: gli investigatori stanno analizzando le telecamere di sorveglianza per ricostruire il percorso del fuggitivo e capire dove possa essere diretto. Le ricerche sono estese anche in provincia di Pavia.

Precedenti evasioni

Non è la prima volta che Taulant riesce a far perdere le proprie tracce. Nel 2013, fuggì dal supercarcere di Parma insieme a un complice, per poi essere catturato in Belgio, da cui evase di nuovo pochi mesi dopo. La prima fuga risale al 2009, dal carcere di Terni, quando fu rintracciato in un casolare della provincia di Pavia.

La denuncia della UILPA

Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria, ha commentato la vicenda definendola un simbolo del fallimento delle politiche penitenziarie italiane. Nel suo comunicato, De Fazio evidenzia le criticità del carcere di Opera: 1.338 detenuti per 918 posti disponibili, con soli 533 agenti a fronte dei 811 necessari. Una situazione di sovraffollamento del 153% che mette a dura prova sia la sicurezza sia i diritti umani dei detenuti.

A livello nazionale, la situazione è altrettanto grave: i detenuti sono 63.690, ma i posti disponibili solo 46.199, e mancano circa 20mila agenti di polizia penitenziaria. De Fazio ha chiesto provvedimenti concreti, tra cui deflazione della popolazione carceraria, potenziamento degli organici, ammodernamento delle strutture e riforme complessive del sistema.