Il Policlinico San Matteo di Pavia ha ricevuto per l’ottava volta consecutiva i 3 Bollini Rosa di Fondazione Onda, massimo riconoscimento per gli ospedali che offrono servizi di eccellenza e percorsi diagnostico-terapeutici specifici per la salute femminile.
San Matteo, confermati 3 Bollini Rosa
L’IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia consolida la sua posizione di eccellenza a livello nazionale, ottenendo il massimo punteggio – tre Bollini Rosa – da Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) anche per il biennio 2026-2027. Questo prestigioso riconoscimento non è una novità, ma la conferma di un impegno costante: il San Matteo è stato premiato in tutte e otto le edizioni finora svoltesi.
Sanità “a misura di donna”
Il Bollino Rosa non è semplicemente un premio, ma l’attestato dell’adozione di una vera e propria “ottica di genere” all’interno della struttura ospedaliera. Fondazione Onda lo assegna agli ospedali che offrono servizi di alta qualità non solo per le patologie strettamente femminili, ma che sanno anche applicare percorsi diagnostici e terapeutici specifici per le donne in caso di malattie trasversali, comuni a uomini e donne. L’obiettivo è garantire la massima prevenzione, diagnosi e cura tenendo conto delle differenze biologiche e sociali.
In un panorama nazionale di alta competenza, il Policlinico San Matteo si posiziona tra le strutture di punta. Rientra infatti nel gruppo ristretto delle 145 strutture ospedaliere italiane che hanno meritato il massimo dei Bollini (i 3). Questo risultato sottolinea la capillarità e la qualità dei servizi dedicati alla salute e al benessere della paziente.
I criteri della valutazione
La valutazione per l’ottenimento dei Bollini Rosa è estremamente rigorosa e si basa su tre pilastri fondamentali che Fondazione Onda tiene in considerazione. Innanzitutto, è valutata la presenza di reparti e specialità interamente dedicati alla salute femminile o che offrano percorsi differenziati per genere, anche nelle patologie comuni. In secondo luogo, è fondamentale l’efficacia e l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, che devono essere gestiti in ottica multidisciplinare, coinvolgendo cioè diversi specialisti per una cura olistica. Infine, è cruciale la qualità dei servizi accessori, come l’accoglienza, la degenza, e soprattutto l’attenzione e il supporto dedicati alle donne vittime di violenza e agli stessi operatori sanitari.