Il prestigioso Premio Ottorino Rossi della Fondazione Mondino sarà conferito a Pavia al neurologo svedese Henrik Zetterberg, pioniere nell’identificazione di biomarcatori cruciali per la diagnosi precoce delle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson (foto di copertina: ukdri.ac.uk)
Premio Ottorino Rossi 2025
Martedì 2 dicembre 2025 presso l’Aula Magna dell’Università di Pavia, si terrà, a partire dalle ore 10, la solenne cerimonia di conferimento del XXXV Premio Ottorino Rossi. Questo ambìto riconoscimento, assegnato annualmente dalla Fondazione Mondino IRCSS, celebra gli scienziati che hanno offerto contributi eccezionali allo sviluppo delle neuroscienze pre-cliniche e cliniche.
Il premio a Henrik Zetterberg
Il premio è intitolato a Ottorino Rossi, figura storica che fu uno degli allievi più brillanti di Camillo Golgi, il professore Premio Nobel dell’Università di Pavia. Rossi succedette inoltre a Casimiro Mondino nella direzione dell’Istituto, legando indissolubilmente il suo nome alla tradizione scientifica pavese. Come riportato in un comunicato stampa, l’edizione di quest’anno vedrà premiato il medico e scienziato svedese Henrik Zetterberg, in virtù dei suoi risultati straordinari nel campo della neurochimica e della ricerca sulle patologie neurodegenerative.
Pioniere della diagnosi precoce dell’Alzheimer
La scelta del professor Zetterberg è stata motivata dal suo impatto rivoluzionario sulla comprensione, diagnosi e terapia di malattie complesse come l’Alzheimer e il Parkinson. Come spiega Pierluigi Nicotera, Direttore scientifico della Fondazione Mondino, il Comitato ha voluto riconoscere in particolare il lavoro sui biomarcatori.
Cambiamenti nel sistema nervoso e nell’organismo in generale possono infatti iniziare decine di anni prima della manifestazione dei sintomi, ed è per questo essenziale sviluppare dei test che possano rivelare segnali precoci di queste malattie.
Con oltre 1100 articoli scientifici pubblicati, il professor Zetterberg è stato un vero pioniere nell’identificare questi segnali biologici. I suoi studi hanno permesso di individuare biomarcatori nei fluidi biologici che consentono di diagnosticare le patologie neurodegenerative con anni di anticipo rispetto alla comparsa clinica dei sintomi.

Interventi farmacologici e terapeutici precoci
Questa capacità di diagnosi ultra-precoce apre orizzonti cruciali. L’identificazione tempestiva dei biomarcatori, resa possibile dalla ricerca di Zetterberg, spiana la strada a interventi farmacologici e terapeutici precoci, offrendo nuove e potenti strategie di prevenzione per rallentare o, in futuro, bloccare l’avanzamento di queste malattie.
Il Programma della cerimonia
La cerimonia prenderà il via alle 10 con i saluti istituzionali, seguiti da un simposio scientifico dedicato al tema “Progressi nella ricerca sui biomarcatori nelle malattie neurodegenerative”. La giornata vedrà la partecipazione di eminenti esperti italiani nel settore. Al simposio parteciperanno Stefano Cappa, professore di Neurologia presso l’Istituto Universitario di Studi Avanzati (IUSS), Alfredo Costa, Professore di Neurologia all’Università di Pavia e Fondazione Mondino, Lorenzo Gaetani, Neurologo e Ricercatore all’Università di Perugia, Matteo Gastaldi del Dipartimento di Neurooncologia/Sezione di Ricerca Neuroimmunologica della Fondazione Mondino, Daniela Rossi, Ricercatrice presso gli Istituti Clinici Scientifici Maugeri, e Anna Pichiecchio, Professore di Neuroradiologia all’Università di Pavia e Fondazione Mondino. Il momento clou della giornata sarà alle ore 15, quando il premiato, Henrik Zetterberg, terrà la sua attesa lectio magistralis, introdotta dal Direttore scientifico Pierluigi Nicotera.
Henrik Zetterberg
Henrik Zetterberg (1973) ha conseguito la laurea in medicina e il dottorato di ricerca presso l’Università di Göteborg, dove attualmente dirige un team di ricerca multidisciplinare incentrato sullo sviluppo e la convalida di biomarcatori fluidi per i disturbi neurologici, in particolare il morbo di Alzheimer e altre forme di demenza. È anche leader del gruppo Fluid biomarkers for neurodegenerative diseases (Biomarcatori fluidi per le malattie neurodegenerative) dell’University College London. Il gruppo lavora allo sviluppo di test precoci per la demenza. È nato e cresciuto nell’arcipelago di Göteborg, in Svezia.Ha completato la sua tesi di dottorato nel 2003 sul tema del virus di Epstein-Barr. Ha svolto ricerche post-dottorato ad Harvard. La sua ricerca include lo sviluppo di metodi per la diagnosi precoce della demenza frontotemporale attraverso l’uso di biomarcatori. Nel 2020, un team di scienziati guidato da Zetterberg ha pubblicato i risultati relativi a una nuova diagnosi per il morbo di Alzheimer basata sulle concentrazioni proteiche nel liquido cerebrospinale, un fluido incolore che circonda il cervello e il midollo spinale. È Membro eletto dell’Accademia Reale Svedese delle Scienze, Vincitore del Premio Alois Alzheimer, Membro della Società Internazionale per il Progresso della Ricerca e del Trattamento dell’Alzheimer (ISTAART), Consulente regolare dell’OMS, dell’EMA e di altre organizzazioni di politica sanitaria in materia di linee guida sui biomarcatori.