Il professor Vittorio Fineschi ha sollevato dubbi sulla dinamica del delitto di Garlasco, sostenendo che l’autopsia di Chiara Poggi indichi l’uso di tre diversi tipi di armi (battenti, taglienti e penetrativi), il che suggerirebbe l’azione di più aggressori.
L’ipotesi dell’uccisione di Chiara Poggi
Il caso di Garlasco torna al centro del dibattito con una clamorosa ipotesi sulla dinamica dell’omicidio di Chiara Poggi. Durante la puntata del 17 novembre 2025 del programma “Lo stato delle cose”, andato in onda su Rai3 e condotto da Massimo Giletti, è intervenuto il professor Vittorio Fineschi, Ordinario di Medicina Legale presso l’Università “La Sapienza” di Roma, che ha sollevato forti perplessità sulla ricostruzione finora accettata, suggerendo che la ragazza possa essere stata aggredita da più persone e con diversi strumenti lesivi.
L’analisi dei colpi
L’attenzione del professor Fineschi si è concentrata sull’analisi dei colpi inferti a Chiara Poggi. L’esperto di medicina legale – che ricopre anche il ruolo di Direttore della Struttura Complessa di Medicina Legale e delle Assicurazioni presso il Policlinico Umberto I di Roma – ha evidenziato come le ferite riscontrate sul corpo della vittima siano riconducibili a un’aggressione estremamente complessa e brutale.
Tre armi distinte
Secondo la ricostruzione fornita in studio dal professor Fineschi, la vittima non sarebbe stata colpita con un’unica arma. L’analisi medico-legale indicherebbe l’uso di ben tre diverse tipologie di mezzi lesivi:
- Mezzi battenti: Strumenti usati per colpire con forza contundente
- Mezzi taglienti: Oggetti in grado di infliggere tagli netti
- Mezzi penetrativi: Armi idonee a trapassare i tessuti
Questa triplice natura delle lesioni suggerisce un quadro molto diverso da quello finora ipotizzato, implicando un’azione diversificata e non standardizzata.
Più di un assassino
L’osservazione più rilevante, e potenzialmente sconcertante, è legata proprio alla varietà delle armi utilizzate.
“Probabilmente non è stata un’unica persona”, ha dichiarato il professor Fineschi. Questa conclusione porta a ipotizzare che il delitto di Garlasco possa essere stato compiuto da due o più aggressori, ognuno dei quali potrebbe aver utilizzato uno strumento differente, contribuendo a determinare il tragico epilogo di Chiara Poggi.
