Economia

Sala: “Bruxelles vuole togliere 4 miliardi alla Lombardia”

La Lega al Consiglio regionale contro il nuovo centralismo dell’Unione europea

Sala: “Bruxelles vuole togliere 4 miliardi alla Lombardia”

La Lega in Regione Lombardia lancia l’allarme sulla riforma dei Fondi europei di coesione, che la Commissione Ue intende modificare accentrando la gestione delle risorse e dirottando parte dei fondi verso il riarmo. Una scelta che rischia di colpire duramente la Lombardia, sottraendo circa 4 miliardi di euro destinati al sostegno del tessuto produttivo, sociale e agricolo.

La Lega contro il nuovo centralismo dell’Unione europea

Con una mozione urgente approvata dal Consiglio regionale, la Lega alza le barricate contro il nuovo centralismo di Bruxelles, difendendo il ruolo delle Regioni nella programmazione e gestione delle risorse europee.

Spiegano gli esponenti leghisti al Pirellone, tra cui il consigliere regionale Andrea Sala:

“Solo chi vive, conosce e amministra il territorio sa dove e come investire in modo efficace i fondi di coesione gestiti da Regione Lombardia, funzionano proprio perché vengono gestiti vicino ai cittadini. La Lombardia è già oggi l’ente più virtuoso nel mettere a terra queste risorse, toglierle alla nostra Regione significherebbe togliere 4 miliardi di euro destinati allo sviluppo delle nostre comunità. L’ennesima euro-follia contro cui daremo battaglia”.

La proposta di riforma europea, infatti, punta a trasferire la competenza ai governi nazionali, cancellando di fatto il ruolo delle Regioni nella gestione dei programmi.

“Un modello che – denunciano dalla Lega – allontana le decisioni dai territori e penalizza chi produce valore e occupazione”.

In Lombardia, i fondi di coesione finanziano progetti concreti nei settori dell’innovazione, della formazione, della sanità, dell’ambiente e delle imprese. Cambiare rotta significherebbe frenare lo sviluppo locale e colpire direttamente l’economia reale, fatta di lavoratori e imprenditori.
Per questo la Lega chiede al Governo Meloni di schierarsi con decisione a difesa delle autonomie e del principio di sussidiarietà, rivendicando una visione di Europa più vicina ai popoli e alle regioni e meno ai palazzi e ai burocrati.