L’Università di Pavia porta a Seoul il violino “Vesuvio” di Stradivari, protagonista di una mostra al Deoksugung Palace nell’ambito dell’Anno dello Scambio Culturale Italia-Corea. L’iniziativa valorizza la collaborazione scientifica tra il Laboratorio Arvedi e istituzioni coreane per la conservazione dei beni culturali.
Stradivari a Seoul
L’Università di Pavia si conferma protagonista nel panorama mondiale dei beni culturali: dal 31 ottobre al 21 novembre 2025, il celebre violino “Vesuvio” di Antonio Stradivari, conservato alle Civiche Collezioni Liutarie di Cremona, sarà esposto in una mostra internazionale presso il Deoksugung Palace di Seoul. L’iniziativa conclude l’Anno dello Scambio Culturale Italia-Corea 2024-2025, con una ricca programmazione di concerti, esposizioni e approfondimenti scientifici.
Un progetto scientifico multidisciplinare
La mostra non è solo culturale ma anche scientifica. L’iniziativa nasce nell’ambito del “Progetto di Grande Rilevanza 2024”, sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che vede coinvolti l’Università di Pavia (Cremona è la sede del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali) e la Korea National University of Heritage e che ha come obiettivo la diagnostica avanzata e la conservazione di strumenti musicali e tessuti storici appartenenti al patrimonio italiano e coreano, grazie a un approccio scientifico multidisciplinare.
La tradizione liutaria
Una sala del palazzo reale di Seoul sarà interamente dedicata a Cremona e alla sua tradizione liutaria. I visitatori potranno ammirare il “Vesuvio”, conoscere la storia del violino e approfondire il patrimonio della bottega di Stradivari. L’esposizione culminerà in due concerti nella Seokjojeon Hall, in apertura e chiusura della mostra, eseguiti dalla violinista internazionale Ji-Young Lim. Il programma musicale spazierà da Giuseppe Tartini a Niccolò Paganini, passando per Edvard Grieg, offrendo un viaggio nella scrittura virtuosistica tra Sette e Ottocento.
L’Università di Pavia come ponte culturale
All’inaugurazione parteciperanno il Prorettore agli Affari Istituzionali dell’Università di Pavia, Tomaso Vecchi, e il professor Marco Malagodi, insieme al sindaco di Cremona Andrea Virgilio e ai vertici del Museo del Violino.
“La mostra a Seoul – sottolinea Vecchi – con la straordinaria presenza di un violino di Stradivari, nasce dalla lunga collaborazione scientifica tra l’Università di Pavia e istituzioni coreane e museali internazionali. Il Laboratorio Arvedi di Cremona rappresenta un punto di riferimento mondiale per lo studio diagnostico dei violini storici e porta il nostro sapere scientifico e culturale sulle scene internazionali”.
Violino “Vesuvio” Antonio Stradivari 1727
Realizzato intorno al 1727 dal celebre liutaio Antonio Stradivari, il violino “Vesuvio” è uno degli strumenti più affascinanti della sua maturità artistica. Il nome, ispirato al rosso intenso della vernice, evoca il calore e la potenza del celebre vulcano italiano. Un soprannome coniato – secondo la tradizione – dal violinista Jan Hambourg, uno dei suoi primi celebri interpreti. Nonostante le prime notizie documentate risalgano a soli 150 anni fa, lo strumento ha attraversato il mondo, passando per mani illustri. Acquistato nel 1919 dalla rinomata casa W.E. Hill & Sons di Londra, il violino apparteneva all’australiana Florence Martin, fisica ed esploratrice, che lo aveva ereditato dal padre Sir James Martin, tre volte premier del New South Wales. Nel corso del Novecento, il “Vesuvio” è stato suonato da grandi solisti internazionali: da Jan Hambourg allo spagnolo Antonio Brosa, fino a Remo Lauricella, raffinato violinista anglo-italiano e per anni primo violino della London Philharmonic Orchestra. Lo Stradivari “Vesuvio” ha vissuto palcoscenici prestigiosi: tra i più celebri la Carnegie Hall di New York per la prima mondiale del Concerto per violino e orchestra Op. 15 di Benjamin Britten del 28 marzo 1940, con Brosa al violino e la New York Philharmonic diretta da John Barbirolli. Nel 2003, il “Vesuvio” è stato donato alla città di Cremona da Remo Lauricella. Oggi è custodito ed esposto al Museo del Violino.