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L’università di Pavia punta a diventare riferimento nazionale per una rete di ricerca sulle tecnologie del mare

Tecnologia, cultura, sicurezza e salute del mare: la rivoluzione Blue Deep-Tech

L’università di Pavia punta a diventare riferimento nazionale per una rete di ricerca sulle tecnologie del mare

L’Università di Pavia, con il Centro ITIR, lancia il polo nazionale Blue Deep-Tech, un’iniziativa interdisciplinare che unisce tecnologia, sicurezza e salute subacquea per affrontare le sfide del mare del futuro. Il convegno inaugurale ha riunito esperti, istituzioni e industrie per avviare una rete di ricerca e innovazione.

L’università di Pavia riferimento nazionale per la ricerca subacquea

Con il convegno “Blue Deep-Tech: Tecnologia, Sicurezza e Salute nella Dimensione Subacquea”, organizzato dal Centro di Ricerca ITIR, l’Università di Pavia compie un primo passo verso la creazione di un polo nazionale dedicato alla ricerca, cultura e innovazione sulla dimensione subacquea.

L’obiettivo è ambizioso: fare della città di Pavia un punto di riferimento per le tecnologie, la cultura e la sicurezza in ambito marino.

Il convegno, aperto dal Magnifico Rettore Prof. Alessandro Reali e dal Presidente del Centro ITIR Prof. Stefano Denicolai, ha visto la partecipazione del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Sen. Nello Musumeci, insieme a rappresentanti del mondo istituzionale, industriale e accademico.

Il progetto Blue Deep-Tech

“La nostra iniziativa non vuole essere solo un momento di confronto, ma il punto di partenza di una rete di ricerca e innovazione capace di coniugare eccellenza scientifica, responsabilità ambientale e sviluppo tecnologico”, ha spiegato il Prof. Stefano Denicolai.

Secondo Denicolai, Pavia è la sede ideale per un progetto di questo tipo. Non è necessario vivere in zone costiere per prendersi cura del mare: ciò che avviene negli abissi influenza direttamente sicurezza, salute e innovazione tecnologica sulla terraferma.

“Pavia è il luogo perfetto per un’iniziativa di questo tipo. In primo luogo, per rimarcare che non serve abitare in zone costiere per avere a cuore il mare, perché ciò che accade negli abissi ha un impatto decisivo anche su sicurezza, salute e innovazione tecnologica sulla terraferma.

In secondo luogo, per i tanti filoni di ricerca d’eccellenza nella dimensione subacquea, ad esempio in tema di nuovi materiali, nano-ottica e geologia marina, orientati verso nuove traiettorie di sviluppo sostenibile e sicurezza globale”, prosegue il prof. Stefano Denicolai.

Innovazione, sicurezza e salute

La Blue Deep-Tech rappresenta una frontiera dell’innovazione contemporanea, dove intelligenza artificiale, sensoristica iperbarica, geologia dei fondali e medicina subacquea si integrano per ripensare il rapporto tra uomo e mare.

Durante la tavola rotonda, esperti e istituzioni hanno affrontato tre temi strettamente connessi: innovazione tecnologica, sicurezza delle attività subacquee e salute in ambienti iperbarici. Tra i relatori:

  • Ferdinando Auricchio, coordinatore del progetto “META-SUB”;
  • Giovanni Cappa, Presidente SIMAE;
  • Franco Marabelli, esperto di spettroscopia ottica applicata alla subacquea;
  • Alessio Sanfilippo, geologo dei bacini oceanici;
  • Ammiraglio Luigi Sinapi, Direttore dell’International Hydrographic Organization.

Verso un ecosistema interdisciplinare

Il convegno segna l’inizio del progetto del Centro ITIR per creare un ecosistema che unisca università, imprese e istituzioni nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie legate a sicurezza, sostenibilità e gestione delle attività subacquee.

L’iniziativa si inserisce in un quadro di crescente attenzione istituzionale, rafforzato dal Disegno di Legge n. 2521 e dall’istituzione dell’Agenzia per la Sicurezza delle Attività Subacquee (ASAS). Da oltre due anni, il Centro ITIR collabora con la Marina Militare, concentrandosi sul mare come asset strategico: il 99% delle telecomunicazioni digitali e il 90% del traffico merci mondiali transitano via mare, per un valore che nel 2023 ha superato i 10 trilioni di dollari.

Con questa iniziativa, l’Università di Pavia e il Centro ITIR puntano a diventare il riferimento nazionale per una rete di ricerca sulle tecnologie marine, con l’obiettivo di combinare eccellenza scientifica, sviluppo sostenibile e sicurezza globale.